Roma e Leicester, secondo atto. Dopo l'andata al King Power Stadium, terminata 1-1, domani sera l'Olimpico ospiterà il ritorno della semifinale di Conference League. Alla vigilia della sfida europea, José Mourinho è intervenuto in conferenza dalla sala stampa del "Fulvio Bernardini" di Trigoria. Oltre al tecnico giallorosso ha parlato anche il centrocampista Bryan Cristante.
L'intervento di Mourinho:
Stagione lunghissima per entrambe le squadre con la differenza che da un po' di tempo il Leicester pensa solo alla Conference League. Arriveranno riposati, che peso può avere?
"Spero nessuno veramente. Ma la tua analisi è ovvia, sono stato già nell'altra situazione: quando non hai nessuna possibilità di raggiungere gli obiettivi in campionato e hai una competizione europea da disputare, il focus diventa la competizione europea. Anche se non è la loro competizione europea, perché per loro è l'Europa League, è un modo per arrivare la prossima stagione in una competizione europea. Per questo è logico che facciano riposare i giocatori per far giocare questa partita, noi non possiamo farlo. Abbiamo il campionato da giocare e la possibilità di raggiungere una competizione europea in campionato, non possiamo lasciare questa opportunità e dobbiamo giocare fino all'ultimo. Domani spero che l'aspetto emotivo possa mettere i miei in uno stato d'animo altissimo, che possa aiutare la squadra a vincere la partita".
Complimenti per il primo anno di matrimonio...
"Di cosa? Perché?".
Un anno fa la Roma ha annunciato il suo arrivo.
"Ah ok (ride, ndr)".
Come si sostituisce Mkhitaryan?
"Non abbiamo un altro Mkhitaryan. Ci sono alcune squadre top dove hai giocatori molto simili in ogni situazioni, queste squadre possono fare il turnover perfetto e non soffrono quando non c'è qualche giocatore. Noi non abbiamo un altro giocatore come Mkhitaryan e questo è ovvio, non abbiamo la possibilità di fare lo stesso con altri giocatori. Possiamo fare diversamente e l'obiettivo non cambia: vogliamo andare in finale e lasciare tutto quello che abbiamo. Non mi stanco mai di ripetere che domani saranno 14 partite di Conference League. Abbiamo iniziato in Turchia e l'ultima è stata in Inghilterra, senza fermarci, giocando giovedì e domenica in campionato con tutte le difficoltà conseguenti. Siamo qui come squadra, non c'è Mkhitaryan ma ci sono altri. Come squadra andiamo domani lì a combattere".
Rodgers le ha regalato una bottiglia di vino all'andata, ma in conferenza ha detto che gli farebbe piacere una tazza di tè.
"Ad essere onesto gli ho comprato un regalo carino, ma se vuole il tè lo tengo per me e gli regalo del tè".
Cosa ne pensa della squadra di Rodgers?
"Quello che sta facendo il Leicester è fantastico, dopo la vittoria della Premier League il modo in cui il club è cresciuto ad ogni livello è fantastico. Congratulazioni a tutti. Rodgers non mi sorprende. La gente dimentica cosa abbia fatto al Liverpool con molte meno risorse che il Liverpool ha ora, è stato fantastico. La gente non si concentra sul campionato scozzese, anche lì è stato fantastico. Il Leicester e Rodgers molto molto bene...spero che domani vada bene per noi e non per loro".
Quali sono le sue emozioni con uno stadio pieno?
"Non c'è dubbio sull'empatia creata tra noi squadra e i tifosi. Siamo insieme in competizione tra più o meno 10 mesi e con momenti più belli e meno belli, da ricordare e da dimenticare, siamo sempre stati insieme con grande empatia. Ora siamo in un momento in cui si giocano all'Olimpico le ultime due partite della stagione: giocheremo l'ultima di Conference con il Leicester e in campionato con il Venezia. Sarebbe bello festeggiare questa empatia, che è stata creata e rimane al di là dei risultati. Meritiamo tutti di finire bene queste due partite all'Olimpico. Giochiamo ovviamente per noi, ma giochiamo tanto per i tifosi: mi piacerebbe che i tifosi domani giocassero la partita con noi. Si può stare allo stadio come spettatori e si può stare allo stadio a giocare la partita. Se abbiamo 70mila spettatori il significato è nullo, se abbiamo 70mila che vogliano giocare è una storia diversa. Io e giocatori chiediamo questo alla gente: non venite allo stadio per guardare la partita, venite allo stadio per giocarla".
Il Leicester?
"Ad essere onesto vincere al Leicester significa più di vincere titoli al Chelsea, al Man United, al Liverpool. A parte le battute, certamente vuole vincere. Soprattutto perché è l'unico modo per raggiungere una competizione europea l'anno prossimo. Per un club come il Leicester è ovvio che voglia giocare una competizione europea l'anno prossimo e l'unico modo per farlo è vincere la Conference".
Ma lei quanto è ambizioso di vincere?
"È la stessa in ogni partita. Voglio vincere sempre la prossima partita e se la prossima è una semifinale ancora di più perché ti dà il diritto di giocare una finale. Non è solo il prossimo match, ma è una speciale partita. La loro corsa è stata in Europa League, mentre la nostra corsa è stata in Conference e, ad essere onesto, è stata davvero difficile. Sono 14 partite e abbiamo la possibilità di andare in finale, dobbiamo fare tutto ciò possiamo, giocare al nostro massimo livello per meritare la finale".
Sembra che si stia divertendo alla Roma, è vero?
"Mi sto divertendo molto, sono felice ogni giorno di venire al centro sportivo e non posso negarlo. Voglio di più? Sì, voglio di più. Voglio che la prossima stagione siamo in grado di pensare in modo più grande? Sì. Ma conoscevo il progetto e la sua natura, cerco di dare tutto quello che ho e amo lavorare con la gente qui. Credo che meritiamo di finire la stagione con qualcosa da celebrare, ovviamente un trofeo sarebbe fantastico. Finire in una posizione che ci consente di giocare in Europa sarebbe anche positivo. Domani è un altro grande passo, non dimentico e non nego che giochiamo contro una buona squadra ma lo siamo anche noi".
Ha bevuto il vino di Rodgers, lei cosa gli ha regalato? Rodgers ha parlato di tè e non di vino...
"Non sa cosa gli ho fatto. Se vuole il tè, avrà il tè (ride, ndr)".
Il Leicester ha qualche difetto e credo che l'abbia studiato bene, come il suo amico Conte al Tottenham. Sul sostituto di Mkhitaryan che momento stanno vivendo Oliveira e Veretout?
"Non c'è un giocatore che possa giocare al posto di Mkhitaryan con le stesse caratteristiche, non lo abbiamo. Sai cosa abbiamo e hai detto bene che sono giocatori diversi da Mkhitaryan. Non c'è tanto da fare, ma cercheremo di essere squadra e cercheremo sempre di nascondere i problemi che abbiamo, non siamo una squadra perfetta. Cercheremo di trovare i piccoli problemi o le fragilità del nostro avversario fortissimo. Giocheremo come squadra. Sergio e Veretout, e questo vale per tutti i nostri giocatori, sono in condizione di dare tutto quello che hanno da dare. Domani è molto possibile vincere, ma solo se siamo tutti al massimo livello. Sono assolutamente convinto che Sergio, Veretout e qualcun altro che è un'opzione ci aiuteranno".
Che partita ci dobbiamo aspettare tatticamente?
"È sempre difficile dire come sarà la partita. Qualche volta vuoi una partita e ne esce una diversa. Mi piacerebbe una partita come quella di Leicester, dove Rui Patricio ha fatto una parata in 90 minuti. Questo significherebbe non avere grossi problemi e sarebbe importante per noi. Il pubblico può aiutare se vuole giocare, ma i giocatori devono avere la maturità e l'intelligenza di gioco per saper gestirlo in modo poco emotivo e più razionale. Questo è importante per noi".
Lei è abituato a momenti come questo. Il suo presidente, la sua proprietà, come si avvicina a questa sfida? Ha scambiato opinioni e idee con il presidente?
"No, non abbiamo scambiato nessuna idea. Penso che il presidente e i suoi figli mi conoscano già un po'. Sanno che prima della partita la mia vita sono io, i miei assistenti e i miei giocatori. Non mi piace condividere, non mi piace stare con altre persone e non mi piace fare la conferenza stampa ma sono qui perché sono obbligato. Anche io li conosco, è facile capire che, al di là di essere innamorati del club e della gente, sono innamorati del calcio. È un po' la natura del calcio arrivare in momenti importanti. Per questo vedo da parte loro rispetto per la nostra privacy come squadra e per la nostra concentrazione, ma allo stesso tempo posso capire che da parte loro esiste questa diversità nell'approccio. Sono super felice di avere una semifinale in casa con uno stadio pieno, con i tifosi, è un momento di grande gioia e aspettativa. Andiamo lì tutti insieme. Se la nostra gente vuole giocare, può fare la differenza".
L'intervento di Cristante:
Analizzando la partita dell'andata, fino a quando siete rimasti sul piano dell'intensità è stata una partita alla pari, quando avete abbassato il livello di intensità vi sono venuti sopra. È un elemento da tenere ben presente, cioè la necessità che per 90 minuti la Roma riesca a tenere il ritmo?
"Sì, quando la stanchezza si fa sentire le partite diventano più difficili. Ma penso che in una semifinale in casa, in una partita così importante si riesca ad andare sopra la stanchezza e stare al 100% fino al 90'. La stanchezza arriverà il giorno dopo".
Il calcio italiano non vince da Mourinho nel 2010 in Europa. Sentite la responsabilità per i tifosi e per il calcio italiano in assoluto? Come state?
"Siamo carichi e basta. Sappiamo che siamo l'ultima squadra rimasta nelle varie competizioni, sappiamo che è una semifinale di ritorno in casa, vogliamo andare avanti e vincere questa coppa. Non ci sono tante storie, bisogna entrare e giocare al 100%, è l'unico modo per portare a casa questa partita. Bisogna stare 90' al massimo".
Un anno fa c'è stato l'annuncio di Mourinho, come l'hai saputo e se sei rimasto stupito? E c'è una cosa in particolare che ha portato?
"Ero stupito sì, non sapevamo nulla come tutti. È stato annunciato all'improvviso. Sono stato contento, avere un allenatore come Mourinho è un onore. Ha portato la mentalità, ha vinto ovunque e ci ha portato questa mentalità forte di vittoria. Domani dovremo far valere queste caratteristiche".
Mourinho ha speso parole importanti sul tuo futuro, qual è la tua posizione? Ti stai guardando intorno?
"Sto guardando solo alla partita di domani. Abbiamo una semifinale in casa, un finale di campionato difficile e possibilmente una finale. Fino a fine stagione la testa è qui, ci sarà tempo per vedere tutto".
Riesci a descriverci cosa può significare giocare con 70mila persone?
"Giocare a Roma con lo stadio pieno, con il calore del tifo romano, ti dà una sicuramente marcia in più. Lo sappiamo e vogliamo fare bene per i tifosi, che lo meritano. Il loro apporto è fondamentale in partite del genere".
Hai avuto un rendimento con una flessione nella fase centrale della stagione. C'è stato un motivo?
"La stagione è lunga, abbiamo fatto 50 partite ed è chiaro che se si fanno tutte al 100% diventa difficile. Può succedere che vari fattori possano influire sulle prestazioni".
Quanto ti ha aiutato il periodo da difensore centrale con Fonseca?
"Giocando in diverse posizioni del campo alla fine tirando le somme si riesce ad avere una maggiore conoscenza di tutto il campo. Quindi quando ti ritrovi in diverse posizioni hai una soluzione senza pensarci troppo".
Quanto è differente questa semifinale rispetto allo scorso anno? Come si approccia la squadra ad una finale anticipata?
"È chiaro che quest'anno si arriva con una testa diversa, la partita è completamente aperta. Giochiamo in casa con un risultato di parità, sappiamo che è alla nostra portata, bisogna vincere e basta un gol, non serve fare imprese di 4-5 gol. Siamo concentrati, carichi e vogliamo andare in finale, abbiamo 70mila persone a spingerci".