Conferenza stampa, ANDREAZZOLI: "Sarò nemico di chi attacca la squadra. De Rossi uomo guida, Stekelenburg giocherà sempre" - BALDINI: "Abbiamo cambiato tecnico per avere una speranza. Spero diventi la scelta definitiva" (AUDIO, FOTO e VIDEO)

09/02/2013 alle 13:39.

E' il giorno della prima conferenza stampa di Andreazzoli da tecnico della Roma, che sarà affiancato dal direttore generale, Franco Baldini.

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Apre la conferenza il Baldini:



"Buongiorno a tutti, siamo a presentarvi mister Andreazzoli come nuovo allenatore della Roma. La mia presenza qui oltre ad introdurre Andreazzoli e il suo staff, innanzitutto perché corre l'obbligo di ringraziare Zeman, come potete immaginare quando le cose non vanno nella maniera sperata le responsabilità sono da dividere. Il senso di questo cambio è quello di poter fare qualcosa per aver la speranza di una dignità diversa. Capite bene che le altre componenti, dirigenti e calciatori, non si possono cambiare a metà stagione. Andreazzoli è stato scelto già un anno fa, quando abbiamo trovato una persona che è una risorsa per la società, gli abbiamo fatto 5 anni di contratto perché lui potesse essere la memoria della Roma, potesse conservare quello che tutti gli allenatori passati hanno portato di buono per la società. Mi auguro possa essere non solo una decisione temporanea ma anche definitiva".

Parla Andreazzoli:

Ti sei emozionato alla chiamata? - GUARDA IL VIDEO

"Senz'altro, è una cosa grande ma non ho avuto molto tempo da dedicare all'emozione. Abbiamo stabilito delle linee guida e ci siamo ritrovati a fare un cumulo di lavoro che ancora non si vede ma è lì, sapendo come lo vogliamo fare. Quello che io ho nella testa, con il loro aiuto, tutto ha funzionato: da sabato scorso abbiamo posto le basi per fruire di questo lavoro nel tempo. Non chiedo tempo perché non ce n'è, tutto quello che abbiamo fatto è in direzione della gara di domani. Siamo fiduciosi, c'è un vagone che è pieno di roba"

Qual è l'obiettivo?

"Obiettivi primari ne abbiamo molti ma della classifica non parlo. Credo innanzitutto che la squadra abbia bisogno di rigenerarsi, di ritrovare la fiducia e sentimenti che si sono sopiti nel tempo. In questi 8 anni li ho visti decollare e precipitare, visto che so i motivi che ci hanno fatto cadere, vogliamo lavorare su questo. L'ambizione, la voglia di vincere, non sono solo slogan. Devo ritrovare un humus che mi porti in quella direzione, ho preso i collaboratori che hanno le caratteristiche giuste. Tutti insieme dobbiamo far tornare quel sentimento che è indeciso, se uno non soffre come soffrono tutti i tifosi, gli amanti della Roma, non possiamo mai arrivare a dama. Quando risvegliamo questi due sentimenti, otteniamo già un grosso risultato. E' necessario che ci rendiamo conto che i protagonisti di tutto questo giochino sono i calciatori, che vanno amati, loro sono i principali protagonisti. Sono 98 i dipendenti di questa società, qua saremo in 50, siamo tutti qua perché c'è la squadra e non possiamo osteggiarla perché altrimenti non ci siamo neanche noi. La squadra è forte, anzi ci sono due squadre forti: prendete i rincalzi della partita stravinta con la e ditemi se quella squadra non può battere la lo stesso"

Quanto cambierà la Roma di domani rispetto a quella passata?

"Sceglierò 11 calciatori e cercherò di sfruttare le loro caratteristiche migliori. Ho bisogno di cuore, di resistenza, ecc poi ne scelgo 11 e si mettono in campo da soli. Poi si fa riferimento ad un , a un 5-3-2 scegliete voi ma sono i calciatori a determinare il sistema di gioco" 

Sia con Luis Enrique che con Zeman, ad un certo punto sembra che la squadra non sia più riuscita a seguire un dogmatismo. La sua idea è proporre un concetto forte di calcio o cercherà di essere elastico?

"Per 20 anni ho fatto il primo allenatore e 10 che faccio il lavoro da secondo e ora torno, sottolineo "torno", a farlo da primo. Credo sia un ingabbiamento a volte avere un solo sistema di gioco, se tu sei libero invece...Mi metto a disposizione dei ragazzi e del momento. Se non ho la rosa al completo perché devo perseguire quella idea? Ecco perché dico che non sempre è incidente il lavoro dell'allenatore..."

Come idea tattica cosa resterà della Roma zemaniana? Sente l'eredità pesante? - GUARDA IL VIDEO

"Non sento l'eredità di Zeman, sfrutto quello che lui ci ha lasciato. Come dicevo ieri ai calciatori: il mister ci ha lasciato un'eredità enorme che noi dobbiamo sfruttare. I ragazzi hanno chiarissimo in mente quello che ci ha lasciato..."

Fino ad oggi cosa è successo? Ha tolto le doppie sedute a dei ventenni che guadagnano milioni, è questa la motivazione? - GUARDA IL VIDEO

"Devo dirti di sì? Tu non vuoi sapere il mio pensiero, hai espresso il tuo. Non è una domanda la tua, ma un'affermazione. Allora chiedimi perché hai tolto le doppie sedute, che c'entra guadagnare milioni? Non è che Andreazzoli è arrivato qui con la piena del Tevere, il sogno della mia vita era allenare la Roma. Ho avuto la fortuna e io che faccio, per andare in gente a bambini viziati come dici, tolgo sedute doppie...Spalletti le faceva o no? Ve le ricordate? Allora era uno che viziava i calciatori? No, era un sergente. Voglio che si capisca: perché chiedevo quella spintina? Basta lo 0,2 % di ognuno. Se uno vuole darla non la dia, voglio essere giudicato per quello che faccio ma mi infastidisce sapere che, mentre noi ci mettiamo un'energia impressionante, ci sono scricchiolii. Guadagnano tanto perché son bravi, se lo meritano. Io non li ho mai guadagnato perché non ero bravo, ci sono firme tra voi che guadagnano meno e chi di più. E' il taglio che diamo alle cose che infastidisce, non permetto a nessuno di infastidire la squadra, me la dovete lasciare stare"

Se a fine stagione la società le chiedesse di fare un passo indietro lo accetterebbe?

"Io sto lavorando per la società. Andrei a fare questo lavoro anche se mi dimezzassero lo stipendio, è una sfida con me stesso"

Come vuole riportare protagonista ? - GUARDA IL VIDEO

"Lui è un uomo guida, giocherà tutte le partite da qui alla fine dell'anno, se lo meriterà altrimenti si fermerà anche lui come tutti gli altri. Sarà un esempio da esportare nel mondo"

Ha detto che ha trovato due squadre forti. Pensa che i giocatori ne siano consapevoli?

"Uno dei problemi è l'autostima"

Un altro dei problemi più discussi è la situazione dei portieri.

"Stekelenburg, come , gioca tutte le partite da qui alla fine. Se gioca bene, se no gioca un altro"




ha parlato di problema d'equilibrio.

"Il mio amico Delio Rossi è un po' spiazzato ora, non vorrei parlare di tattica per dargli vantaggi. Anche se ieri siamo stati 53' a parlare con la squadra della partita. è un talento assoluto, è uno di quelli che ha qualcosa di più, non a caso lo vogliono molte società importanti, quindi anche come collocazione diventa facile. E' un calciatore che per abilità tattiche e tecniche oltre che fisiche, perché le ha, può giocare in diversi posti. Ha fatto l'esterno, il trequartista, l'intermedio, il centrocampista..." 

Ha parlato di poche regole ma ferree, quali sono?

"La prima è quella del buon senso, se tutti sappiamo dove possiamo andare, dove ci dobbiamo fermare. Che non possiamo lasciare l'automobile messa male se no diamo fastidio, uno capisce se è educato e la regola se la fa da solo. Non voglio fare 20 regole, ci sono situazioni insindacabili sulle quali non si transige. Ho due icone dentro lo spogliatoio, e , loro devono rispettare le regole più degli altri, devono dare l'esempio, i primi a muovere le chiappe per fare qualcosa. Sono monumenti, non voglio raderli al suolo ma innalzarli. Se innalzo il valore di e , anche gli altri si alzano"

In bocca al lupo. Di ognuno degli allenatori passati cosa ha aggiunto al suo bagaglio?

"Non ce n'è uno che non mi ha lasciato nulla. Anche le cose sbagliate, che uno vede, che aiutano. Il vantaggio di avere sessant'anni qual è? Che non ho bisogno di un modello di calcio da seguire, conosco il calcio e so benissimo cosa fare e come arrivarci in fretta: l'esperienza serve a questo. Ho già scremato le cose più utili"

La vicenda Cipollini. Che ne pensa?

"Non conosco le novità, mi trovo spiazzato. Se un nemico lo abbiamo è proprio il doping. E' un tradire le aspettative di un mondo che sogna"