Marino: "Roma-Napoli sarà un bivio per entrambe per imporsi come anti Juve"

14/10/2017 alle 00:03.
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CSS - Pierpaolo Marino, ex direttore sportivo del , intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica nel corso della trasmissione 'Ingresso Libero', tra i diversi temi trattati, ha parlato anche della sfida che andrà in scena domani sera all'Olimpico tra la Roma e i partenopei. Queste le sue parole:

Qual è la prima cosa che guarda nei giovani giocatori?
Innanzitutto saltano all’occhio  le qualità tecniche e la velocità, che sono le due caratteristiche fondamentali nel campionato italiano.

Come valuta la condizione di e Roma?
Il sta facendo bene dall’inizio dell’anno solare: nel girone di ritorno della scorsa stagione è stata prima in classifica. Quest’anno la Roma ha cominciato peggio di come aveva finito ma sta crescendo.
sarà un bivio per entrambe per imporsi come l’anti .

Punti deboli del ?
Nella velocità può incontrare alcune difficoltà, ad esempio un giocatore come può metterli in difficoltà. Bisogna stare attenti a tenere alto il ritmo, altrimenti il ti travolge e soprattutto attenzione alla catena sinistra.

Il è arrivato al massimo delle sue potenzialità?
Non ha cambiato nulla rispetto all’anno scorso, quindi con le 12 vittorie consecutive è arrivata al massimo.

Come vede la Roma?
Ha margini di crescita, deve amalgamare il tutto e inserirsi: è stato catapultato dopo un allenatore importante come , non è facile.

Che ruolo può ricoprire Schick nella Roma?
Lo vedo anche esterno. Si esalta giocando da seconda punta o da trequartista ma in realtà si può adattare molto bene sugli esterni. Però bisogna vedere come sta: per ora lo ritengo un flop di mercato, anche se auguro alla Roma che non sia un flop definitivo.

Come si spiega il clima tra le tifoserie di Roma e ?
Ero con la Roma nella partita che ha generato la rottura del gemellaggio tra le due tifoserie. Prima il derby del sole era una vera festa, ora è una guerra civile, mi piacerebbe che si ritornasse al calcio antico.

In passato ha avuto a che fare con presidenti-tifosi. Oggi i presidenti delle squadre di calcio sono più commercialisti che tifosi. È un elemento negativo o positivo per il calcio?
E’ cambiato il calcio e di conseguenza i presidenti che sono diventati una sorta di mecenati.

Giocatori che le sono sfuggiti e che avrebbe voluto acquistare?
Tanti, soprattutto nella parentesi di visto che eravamo in B e non potevamo acquistare extracomunitari: ad esempio Modric che era giovanissimo, oppure Lewandowski

Il più grande successo?
Francesco Romano, che presi a novembre nell’anno dello scudetto. E’ stata l’iniziativa che mi ha ripagato di più.