Capello: "Volevo Ibrahimovic alla Roma. Nella mia squadra nemmeno Totti era insostituibile"

11/11/2016 alle 01:03.
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La redazione di “Premium Sport” ha realizzato un’intervista a Fabio Capello, nel corso della quale rivela un retroscena di mercato relativo a Zlatan Ibrahimovic. "Lo vidi per la prima volta quando allenavo la Roma e vidi che aveva grande tecnica. Quando andai alla chiesi di acquistarlo perché ritenevo che un giocatore con la sua prestanza fisica e le sue qualità tecniche non l’avevo mai visto. Dopo un mese di capì che non calciava benissimo e che non era fortissimo di testa. Lui è un ragazzo molto orgoglioso e lavorò tutti i giorni per migliorarsi. Un’altra cosa che non aveva nel dna era il gol, lui si divertiva di più a fare assist, ma mi seguì sul mio consiglio di essere più cattivo sotto porta e diventò anche un goleador: è umile e orgoglioso perché a lui piace essere il numero uno. Se gli ho fatto vedere dei video di Van Basten? E’ verissimo, dopo due mesi che era alla gli dissi che tecnicamente aveva le qualità di Van Basten e gli fece vedere i movimenti in area e alcuni gol dell’olandese: lui capì cosa doveva fare e i risultati penso si siano visti. Lo volevo già ai tempi della Roma? Sì, lo volevamo ma in quel periodo in avanti eravamo coperti, avevamo Batistuta, , Montella, Delvecchio e Cassano e non lo acquistammo"

(sportmediaset)

Capello, intervenuto a Roma a margine della presentazione in anteprima del documentario "Ibrahimovic - Diventare leggenda" (docufilm dedicato al campione svedese che uscirà nei cinema il 14 novembre), ha aggiunto a proposito della sua esperienza sulla panchina giallorossa: "Nella mia squadra non c'erano giocatori insostituibili, non lo era nemmeno , considerato che lo cambiai con Nakata nella partita più importante".

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