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RADIO MANA' MANA' - "Se Adriano si è fatto male è dovuto anche al suo peso. E soprattutto non sarebbe dovuto rimanere in campo". Queste le parole di Elivira Di Cave,ortopedico chirurgo alla trasmission Buongiorno Calcio, . "Il collega è stato a mio avviso troppo buono, doveva tenerlo fuori e avvertire immediatamente l'allenatore. Molto spesso i calciatori sono capricciosi e non si rendono conto della gravità del continuare a giocare - prosegue la dottoressa Di Cave - Ranieri avrebbe dovuto prendere una decisione da ex atleta e tutelare Adriano". La situazione però poteva peggiorare. Una spalla in quelle condizioni che prende un'altra botta? Un rischio altissimo".
Sul rientro del brasiliano aggiunge: "Un mese è troppo poco. Serve che passi l'ematoma e solo in quel momenti si capirà il periodo di guarigione. Serve un'altra risonanza a distanza di un mese per valutare bene il periodo di recupero dell'atleta. Quando si ha un trauma di questo tipo la spalla diventa instabile perchè è stata provocata la rottura del cercine, ciò significa che sono stati lesi due tendini contemporaneamente". Infine la dottoressa Di Cave sottolinea: "Il medico della Roma è un anestesista, a bordo campo serve un traumatologo. Se ci fosse stato avrebbe capito immediatamente della gravità del problema e avrebbe fatto uscire Adriano. Inoltre, quel tutore non andava bene, il braccio doveva essere immobilizzato per impedire alla spalla ulteriore movimenti. Per questo doveva uscire immediatamente".
Anche l'ex medico sociale della Roma, Mario Brozzi, è intervenuto per dire la sua sulla questione:I malati devono andare in ospedale e non restare in campo. A mio avviso il brasiliano non doveva continuare la partita. In quelle condizioni non poteva giocare. I malati devono andare in ospedale e non restare in campo.
Più cauto il giudizio di Ernesto Alicicco, un altro storico dottore del club di Trigoria ha dichiarato: Non è bello giudicare il lavoro degli altri. Dico solo una cosa: se fosse stata lussazione, sarebbe stato meglio uscire