IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Parla di ricerca e di bisogno di dominare, di calcio spettacolo, iper-offensivo, poi tac: la vince quasi a scacchi. Mossa dopo mossa. Da italiano non medio. Fonseca non di offenderà di certo. Quel termine sta per stratega, non viene certo usato con disprezzo. Talvolta serve anche questo, vincere senza necessariamente ricercare la bellezza ma solo con la forza, con l'atteggiamento giusto, tosto, da squadra che non si distrae. La Roma di Verona ha prodotto un calcio sofferente e intelligente, Fonseca ha pensato a una strategia diversa, sapendo che Juric avrebbe impostato una gara molto fisica, tanto sulle mischie. Ecco perché Santon e non Florenzi o un claudicante Spinazzola; ecco perché si è lasciato meno spazio al possesso palla, la difesa è stata spesso bassa etc etc. un cambio di atteggiamento, contingente, non strutturale. Fonseca è italiano in questo senso: cambia, si adatta, non si fossilizza. Il calcio non è uno. «Mi piace giocare nella metà campo avversaria, ma contro una squadra aggressiva come il Verona, non è possibile.
Conta la profondità, non il possesso. Chiaro: a me piace di più avere la palla, poterla gestire. Stavolta non era facile. Il calcio che amo è fatto di possesso, di dominio, ma non sempre si può fare, questa non era l'occasione». Infatti la squadra gli è piaciuta per alcune caratteristiche, sicuramente meno per altre.
CONCENTRAZIONE - «Non è stato un bel gioco, questo è sicuro. Ho visto una grande attenzione da parte dei ragazzi. Era tanto importante entrare in campo con l'atteggiamento giusto, concentrati, affrontare questo tipo di partita con un grande spirito di gruppo e disponibili alla sofferenza. Difficile giocare contro una squadra così aggressiva».
La Roma sta imparando a difendere bene, di sicuro meglio rispetto alle prime giornate, quando esibiva un calcio affascinante, ma confuso. Bello e rischioso. Ora regna l'equilibrio: la Roma segna (nove gol nelle ultime tre partite) e subisce poco (solo una rete) «Devo dire che la squadra è migliorata molto in difesa. L'equilibrio è molto importante per una squadra ambiziosa. Quando siamo sicuri dal punto di vista difensivo, la squadra offensivamente è più confortata. Difendere bene è molto importante per noi. La prestazione di Pellegrini? «Un bellissimo giocatore, bravo negli assist. Sono contento per quello che sta facendo, per noi è molto importante».
MICKI GOL - Pure il ritorno di Mkhitaryan lo è per Fonseca. Lui sta bene, ha pure segnato. Rilanciato nel fisico e nella testa. «Mi sento bene ora, mi è mancata la squadra. Due mesi fuori sono davvero troppi. Voglio giocare per provare a rimanere». Una partita sotto la pioggia, fatta di lotta e di poco governo. Stile Premier. «Sapevamo che il Verona era aggressivo. Eravamo pronti. Li abbiamo analizzati bene e abbiamo fatto quello che avevamo studiato».