Lo stile di Ranieri ricorda Liedholm

30/04/2019 alle 14:04.
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C’è chi si arrabbia, a torto o a ragione secondo i punti di vista e di tifo, e c’è chi riesce ancora a sorridere e soprattutto a far sorridere. Nessun paragone con altri suoi colleghi, né per i risultati, né per il gioco su cui tanto si sta discutendo. Semplicemente una constatazione, o meglio una conferma che dovrebbe essere una buona, anzi ottima, notizia e invece in tempi di fake news e insulti social è già stata dimenticata, perché evidentemente l’ironia non va più di moda. La buona, anzi ottima, notizia riguarda Claudio Ranieri, che continua a dimostrarsi non soltanto un signor allenatore ma anche un allenatore signore. Non è un gioco di parole perché in questo caso, come sempre nella sua lunga carriera, contano i fatti, non le parole. E i fatti, dopo il suo triplice passato da romano e romanista, prima come tifoso, poi come terzino e infine come allenatore della squadra che nel 2010 sfiorò lo scudetto, ricordano che non ha esitato un attimo quando è stato chiamato per prendere il posto di . Il temine «traghettatore» non lo ha né spaventato, né tantomeno umiliato. L’attaccamento a una squadra, quando è sincero come nel suo caso, vale più di un contratto a (breve) termine e del relativo ingaggio (...) Eppure, malgrado il quarto posto non sia più soltanto un sogno, il nome di come suo successore sulla panchina giallorossa continua a circolare con insistenza. Non abbastanza, però, per innervosire il traghettatore al comando, degno vincitore del premio Liedholm assegnatogli tre anni fa, a Cuccaro Monferrato, dal figlio del «Barone», Carlo. Perché soltanto poteva rispondere con una battuta, come avrebbe fatto il grande Liedholm, quando gli è stato chiesto che cosa ne pensava di . «Lo andrei a prendere all’aeroporto», ha sorriso divertito come sorrideva, facendo sorridere i giornalisti davanti a lui, l’indimenticabile «Barone».  (...)

(gasport - A. Cerruti)