De Cataldo: «Arriva un commissario saggio, vedrete…»

09/03/2019 alle 14:33.
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Una lettera intrisa di affetto e comprensione, firmata Giancarlo De Cataldo, alto magistrato, romanziere di successo e tifoso romanista, recapitata a tutti i «fratelli» giallorossi nel momento più critico, nel giorno di Claudio Ranieri atto secondo, (…): «Cari tifosi, io vi dico: resistere, resistere, resistere. E forza Roma, sempre».

La sua passione è una sentenza, De Cataldo, come una di quelle lette da lei in Corte d’Assise. Ma se fosse presidente della Roma, l’esonero di Di Francesco lo avrebbe mai sentenziato?
«Avrei aspettato la fine della stagione, entriamo come è logico in valutazioni che riguardano i rapporti nello spogliatoio, che probabilmente si saranno pure deteriorati se si è arrivati a questo punto. Ma, in ogni caso, io avrei atteso ancora un po’».

(…)

Di Francesco è il 6° tecnico che salta in 8 anni di gestione Pallotta, via pure il medico sociale. E il d.s. Monchi è ai saluti: è un momento che riflette, se vogliamo, anche il periodo storico della città.
«Da quando sono a Roma, cioè dagli anni Settanta, la Capitale è confusa. La squadra ha vinto con Liedholm, una personalità forte, e con Capello, un italiano con mentalità austro-ungarica: probabilmente c’è bisogno di questo...».

Ma Ranieri è il «poliziotto» giusto, se lo dovessimo immaginare protagonista di uno dei suoi noir di ispirazione poliziesca?
«È un commissario saggio, quello che tiene a bada i giovani sbirri turbolenti».

(…)

Qual è il giocatore, secondo lei, che può e deve trascinare il gruppo fuori dalle secche?
«Non lo so, ma faccio una riflessione amara: nel calcio contemporaneo le squadre le fanno i bilanci. E se ce n’è una che vince da otto anni, se c’è sempre un Paperone che prevale sugli altri, è chiaro che prima o poi ci si annoierà e la gente passerà ad un altro sport...».

(gasport)