Radja, il soldato è poco semplice

15/04/2018 alle 14:01.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Stavolta non è in dubbio, mentre all'andata sì. Poi, come per magia, eccolo materializzarsi dopo il turbolento soggiorno in nazionale: gioca contro la Lazio e le segna anche un gol, quello dell'amen. Non doveva esserci, è diventato un eroe; doveva lasciare la Roma a gennaio, poi è rimasto e ora vive il sogno di giocarsi una semifinale di . non è uno qualsiasi, c'è sempre qualcosa di speciale, eccessivo in lui. E' uno sopra le righe, nei pensieri e negli atteggiamenti, nei tatuaggi, tantissimi. Parla un italiano ottimo ma strano, con tonalità romane. La vicinanza di e evidentemente lo ha indirizzato verso il romanismo, e oggi si è calato perfettamente in questa mentalità, quella che lo porta a essere felice in quanto romanista. Il derby, partita irregolare per definizione, è infatti la sua partita. E stasera sarà lì al suo posto nell'undici, molto probabilmente come trequartista-attaccante, mentre nella sfida di andata ha agito da mezz'ala.

STRAVAGANZE ROMANE - I suoi eccessi non turbano la squadra, ma quando li rende pubblici sono dolori. E' così, va preso per ciò che trasferisce in campo, per come interpreta le partite. Quest'anno così e così: vuoi - a detta di molti - per qualche problemino col modulo, vuoi per quegli eccessi natalizi, il rendimento non è stato all'altezza delle annate precedenti. Quello sforzo fatto nel derby di andata, giocando con una condizione fisica approssimativa, gli è costato caro, deviandogli la stagione. Lui ha sempre risposto da soldato, mai soldato semplice, però. Perché , di semplice non ha un bel niente. Stasera, dicevamo, è la sua partita, quella dal battito forte e irregolare, come lui. A non viene chiesto il sublime, ma corsa, corsa e corsa. Mezz'ala, trequartista, alla fine a lui è sempre cambiato poco, se sta bene non fa storie. Come un soldato, obbedisce alle direttive, per il bene comune. è un generoso, nello spogliatoio gli vogliono tutti bene e tutti, quando sbaglia, glielo fanno notare. A gennaio è stato punito: tribuna con l'Atalanta e multa salata per quel video eccessivo di capodanno. Pazienza, nessun dramma. Un soldato dice sì e se non capisce si adegua. Stasera chi dovrà marcare? Marusic? Milinkovic? Dovrà dare una mano a Kolarov? Tutto questo, in più, se capita, anche un gol, come all'andata. Di reti alla Lazio ne ha segnate due, una lo scorso novembre, un'altra a dicembre del 2016. Era il derby della lite tra e Cataldi: l'olandese ha segnato il vantaggio, il Ninja il raddoppio. Sempre il raddoppio. Il punto esclamativo. Di partite contro la Lazio, contando anche quando era a Cagliari, ne ha giocate 15 in campionato: 7 vittorie, 7 sconfitte, un pari. Cinque successi e un pari nel parziale con la Roma. A parte, sempre in giallorosso, c'è il doppio confronto della passata stagione in Coppa Italia, che , in uno di quei video emozionali (emozionali solo se li guardi prima della partita) aveva giurato sulla vittoria della sua Roma (anche della Coppa). Che invece, è stata eliminata. ha rischiato, si è buttato nell'eccesso. Perché per lui non esiste la banalità. Soldato sì, semplice mai, appunto.