«vamos a ser feliz». Il copyright è direttamente di Ronaldinho, uno dei tanti idoli sparsi nella sua adolescenza. Una frase detta come portafortuna prima di entrare in campo, quasi una dolce cantilena che a Gerson gira in testa come un mantra. (...) «Giocare al Camp Nou è un sogno, il Barcellona è una delle migliori squadre del mondo – ha detto il brasiliano qualche giorno fa a L’Ultimo Uomo –. Andiamo lì per giocarci le nostre possibilità, per cercare di qualificarci. Sappiamo che sarà una partita difficile, ma lo sarà anche per loro. Messi? Incontrarlo è un altro sogno che avevo, ma ne ho ancora molti da realizzare». Del resto, ritorniamo dritti dritti al punto di partenza è cioè alla ricerca della felicità. (...) perché se poi è vero che Di Francesco ha rigenerato il brasiliano, è anche vero che in tanti ancora si interrogano su quale sia il vero ruolo di Gerson. Trequartista? Mezzala? Esterno d’attacco? Una verità ancora non c’è, seppur lo stesso Di Francesco lo stia impiegando spesso proprio lì, alto a destra, dove lo schierò anche Spalletti lo scorso anno contro la Juve. «In effetti rimasi sorpreso anche io di quella scelta – dice Gerson – Mancai con la testa, da lì vennero fuori molti dubbi su quale fosse davvero la mia posizione. La cosa mi rattristò, ma la delusione durò poco. Se ti fermi a piangerti addosso, la vita passa e neanche te ne accorgi». (...).
(gasport)