Inizia con lo sguardo basso del bravo ragazzo che un po’ si vergogna a raccontare di quando aiuta gli altri e finisce raccontando le sue paure di uomo-dirigente che ha lasciato il calcio giocato. In mezzo Francesco Totti con il suo ingresso nella «Academy Laureus», gli Oscar dello sport mondiale. «La Roma? Si rialzerà, prima in Champions League e poi in campionato. In fondo venivamo da tre vittorie consecutive in campionato, poi c’è stato il mezzo passo falso in Champions con lo Shakhtar e la sconfitta con il Milan. Però onestamente non mi pare una situazione così critica. Si possono dare tutti i consigli che vogliamo, ma poi alla fine in campo vanno i giocatori e sono loro che devono venire fuori da questa situazione. Non c’è un’altra strada che quella di stare tutti uniti: tecnico, squadra, società e dare il massimo appoggio. Cercando allo stesso tempo di tenere fuori tutte le voci che si sentono intorno. Soprattutto in una piazza come quella di Roma dove tutto diventa più difficile e complicato. Ma questa è una squadra che ha le forze e i giocatori per uscire da un momento di difficoltà e inseguire un posto in Champions". (...). Lo scudetto? "Fra Napoli e Juve dico Napoli. Così una volta ogni 20 anni fa bene che vinca anche qualcun altro (sorride)". Il derby di Milano? "Lo vince l’Inter perché è la squadra più forte". (...). Sull’azzurro? "Spero che torni al posto che gli compete: fra le prime al mondo".
(gasport)