Doppio Mertens Roma sparita

05/03/2017 alle 08:40.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Adesso il finale di stagione si complica. Perché la Roma, in evidente calo psicofisico, cade all'Olimpico e, perdendo 2 a 1 contro il che si avvicina (-2), rimette in palio il 2° posto che porta direttamente in . Il 1° ko interno in campionato (a 461 giorni dall'ultimo, contro l’Atalanta, il 29 novembre 2015), insomma, va incidere sulla classifica: la , alle 15 in campo a Udine, ha la chance di prendere il largo (è già a +7). Sarri, sotto lo sguardo dell’esigente Laurentiis, stravince il duello con l’amico e certifica che la sua rosa è meglio allestita: nella fase cruciale dell’annata (e, nella circostanza, del match) proprio i ricambi fanno la differenza. Lo sforzo conclusivo dei giallorossi, palo di e traversa di , non deve trarre in inganno: l’eventuale pari non avrebbe cambiato il giudizio sulla prestazione. Passiva all'inizio, solo frenetica dopo e soprattutto a tempo quasi scaduto. Il gol di , utile per restare in vantaggio negli scontri diretti in caso di parità di punti grazie alla differenza reti, diventa l’unica nota positiva del pomeriggio al buio.

MODIFICA INUTILE - La Roma, al 3° stop di fila all'Olimpico dopo quelli contro il Villarreal (Europa League) e contro la Lazio (Coppa Italia), vive dunque il suo periodo peggiore nella stagione. Dopo il derby, il nuovo flop che interrompe la striscia di successi casalinghi consecutivi in campionato (15, contando anche gli ultimi 3 dello scorso torneo). , pur preoccupato dal tour de force già a gennaio, sta faticando in panchina quanto i suoi giocatori in campo. Stavolta, conoscendo la traccia del collega, torna al , abbandonato il 17 dicembre, la sera del ko allo Stadium contro la . Ma inciampa di nuovo. Eppure fiutando il pericolo, 2 giorni e mezzo dopo la sconfitta nella semifinale di Coppa Italia, si affida al . Con 5 novità: oltre a ,Juan Jesus, , ed . Esclusi contemporaneamente gli esterni ed e linea difensiva con 4 centrali: fa il , Juan Jesus il sinistro. Anche Sarri cambia dopo la caduta in Coppa Italia: dentro i terzini Hysaj e Ghoulam, regia affidata a Jorginho e, da centravanti nel tridente leggero, spazio a Mertens. La conferma di Rog è l’intuizione migliore.

SPRINT ANCORA FATALE - Il vecchio sistema di gioco blocca, invece, la Roma. Che timida e impacciata, si ritira nella sua metà campo e lascia l’iniziativa al . resta isolato, ed non si accendono. In mezzo al campo il dinamismo di Rog, Jorginho e Hamsik è insopportabile per , e . Il ha più ritmo e quando verticalizza è spietato. E fa centro al primo tentativo: Hamsik imbuca dritto per dritto, legge male l’azione e sbaglia ad anticipare Mertens che, tenuto in gioco da e Juan Jesus, tocca leggero sull'uscita di per il vantaggio. La Roma, come contro la Lazio, si fa trovare impreparata alla prima accelerazione degli avversari. In più costruisce poco, statica e scontata. Banti annulla i gol di che si aggiusta il pallone con il braccio e, prima dell’intervallo, di Mertens che atterra per liberarsi.

CORREZIONE TARDIVA - La ripresa parte con a destra e a sinistra. L’aggiustamento non basta. regala il pallone e non chiude poi sul cross di Insigne: Mertens, 18° gol in campionato, concede il bis. La Roma, sotto di 2 reti, prova a riemergere con il 3-4-2-1. E con per e per . Diawara per Jorginho, la risposta dalla panchina partenopea. , già ammonito, rischia il rosso per lo sgambetto a Reina. Banti, invece, caccia per proteste Sarri che, comunque, riuscirà a battere per la prima volta in carriera i giallorossi e . L’assalto romanista, mix di rabbia e precipitazione, risulta sterile. Il , invece, prosegue l’esibizione e spreca più volte la chance per il tris: bravo su Rog. , invece, non sfrutta l’occasione più semplice: palo. Il gol di arriva tardi, a pochi secondi dal recupero. Straordinario Reina su : deviazione e traversa. Sono 14 i legni colpiti, come la . Che però è lontana.