Domani sera, dopo Roma-Villarreal di Europa League, Roma Tv trasmetterà «Chiedi chi era Falcao», docu-film sugli anni d’oro con la squadra allenata da Liedholm. «Quello che mi colpisce - racconta il Divino - è andare per strada e vedere ragazzi di vent’anni che si emozionano. Questo non è normale. Un conto è trovare una persona che mi ha visto giocare e ha visto vincere lo scudetto, ma un ragazzo che non era neanche nato...».
Falcao, a Roma, ha seminato la mentalità vincente: «I giocatori di quella squadra l’avevano già, ma era difficile giocare contro la Juve, che è sempre stata una squadra con potere politico, come si vide in occasione del gol di Turone. Con questo non voglio dire che la Juve non fosse fortissima. Ha sempre saputo come costruire le squadre, però non giocavano meglio di noi. Il mio contributo fu convincere i compagni che la partita non si vince o perde prima di giocarla. Abbiamo vinto meno di quello che meritavamo, ma sono fiero lo stesso».
Su Totti e Spalletti Falcao dice:«È difficile giudicare da lontano. Totti è straordinario, avrebbe meritato un pallone d’Oro. Spalletti sta mostrando tutto il suo valore. Sono due persone intelligenti, l’importante è il rispetto. Spero che Totti possa giocare fino a 50 anni. Quando doveva ancora rinnovare l’ho invitato a giocare nella mia ex squadra, lo Sport Recife. La numero dieci era pronta per lui, ma poi…».
(corsera)