Orgoglio Strootman: «Mai alla Juve»

16/07/2016 alle 14:18.
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IL TEMPO (A. SERAFINI) - Almeno per una volta il sorriso riesce a prendere il sopravvento su quello sguardo inconfondibile. Il viso di è più disteso del solito: le gambe vanno, il ginocchio non fa più male e di conseguenza si ravviva la voglia di annunciarlo pubblicamente. Non è certo tipo da battute l’olandese, anche se un argomento in particolare sembra stuzzicarlo: basta nominare e il suo passaggio poco digerito alla . Dopo , anche il numero 6 si permette di scherzare sul suo vecchio amico. Quando viene tirata in ballo, nome per nome, l’attuale campagna acquisti dei bianconeri, interrompe la domanda con un semplice, ma significativo: « chi?».

D’altronde l’orange non ha mai metabolizzato gli episodi andati in scena allo Stadium in quel famoso 5 ottobre 2014, quando venne insultato e provocato in tribuna tra sputi e minacce. Il quell’occasione il centrocampista, ancora infortunato, rispose per le rime mentre cercava di calmarlo. A volte quindi si possono anche intraprendere decisioni definitive, tanto che la risposta è secca quasi come la domanda: «Andare in futuro alla ? No, io no». L’importante per il momento è proseguire senza intoppi su quel percorso iniziato nel finale della passata stagione, quando i segnali del ginocchio registravano soltanto importanti passi in avanti. Condizione che sta lentamente recuperando anche in questa prima settimana a Pinzolo, con allenamenti completi e senza aver mai accusato un fastidio particolare all’articolazione.

La strada però è ancora lunga: «Mi sento bene e sicuramente sono felice - ha commentato con il sorriso - però non sono ancora al top, c’è bisogno di tempo per raggiungere il 100%. Ha ragione , l’unico modo per tornare in forma è giocare le partite». Se continuerà così, la Roma spera che le giochi tutte e con quell’abito da leader che finora si è cucito addosso tra le Dolomiti. Sempre il primo a spingere il gruppo in allenamento, sicuramente il più chiacchierone in campo nel dare consigli e indicazioni ai compagni più giovani. Se c’è qualcuno su cui puntare nella prossima stagione quindi, non sembrano esserci dubbi: «Non mi sento particolari responsabilità, preferisco stare bene per aiutare la squadra, altrimenti non posso farlo. La Roma ha tre capitani (, ), bastano loro». Per un unico obiettivo: «Non giochiamo mai per il secondo posto, la Roma deve sempre lottare per lo scudetto. È vero che la è forte e compra grandi giocatori, ma questo non significa rinunciare a lottare».

Da tempo poi sono partiti i contatti con il suo procuratore per il prolungamento del contratto, in scadenza nel 2018. Accordo che potrebbe ufficializzarsi entro la fine dell’estate. Come confermato dal giocatore: «È vero che stiamo parlando con la Roma, ci sono ottimi rapporti. A me però interessa soltanto tornare in campo, il contratto ce l’ho e loro lo sanno. Adesso fatemi giocare».

Ieri ha ricominciato a farlo in gruppo anche , che ha smaltito del tutto l’affaticamento ai flessori della coscia destra. Il capitano, sostenuto dagli applausi della tribuna (per l’ultimo week end è previsto un nuovo arrivo in massa dei tifosi romanisti) si è messo in mostra durante la partitella finale con un assist di esterno per . Assenti dalla seduta , Mario Rui (oggi verrà presentato in conferenza stampa al fianco del ) e , tutti rimasti a riposo a scopo precauzionale. L’ultima amichevole (che chiuderà il ritiro) in programma domenica con il Terek Grozny registrerà inoltre a presenza di una parte dei gruppi organizzati arrivati per l’occasione nella capitale. Ieri sul campo di allenamento apparso il primo striscione: «Allenatore, commercialista, operatore di mercato, ma di fare il tifoso ti sei dimenticato?».