Voto basso per i dirigenti

14/05/2016 alle 14:21.
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IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Caos calmo: la Roma chiude un campionato insoddisfacente. Una squadra come quella giallorossa deve avere ambizioni ed essere costruita per lottare per la vittoria. Magari la delusione assume la forma di un secondo posto o di una finale persa in casa, ma quest'anno la corsa é finita prima dell'ultimo atto. E non è stato un problema tecnico, anzi ha ricostruito un clima competitivo che ha portato la squadra ad avere almeno una possibilità per la del prossimo anno. Il deficit è della società: il caso è solo l'esempio più clamoroso e il braccio di ferro con soprattutto una costruzione mediatica. L'allenatore ci ha messo del suo, però in sostanza ha provato a fare il parafulmine con una tempesta in arrivo. Da gennaio a maggio, in cinque mesi, e dirigenti hanno tenuto un atteggiamento opaco, inaccettabile in qualsiasi azienda, figuriamoci in una squadra sempre sotto gli occhi dei tifosi. Dirigenti troppo furbi, o troppo scarsi? Per rispondere, bisogna aspettare le mosse, da ora al 30 giugno: sarà una data decisiva per l'assetto del bilancio e dal modo in cui la Roma ci arriverà i tifosi avranno una prima risposta. Intanto, sarà soprattutto attesa e i dirigenti - in testa- dovranno firmare davvero il loro rinnovo del contratto con i tifosi. Quello del cuore, il più oneroso. Chissà se l'hanno capito.