La cresta del Faraone è alta, il morale di Edin no

31/01/2016 alle 14:24.
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IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Pur di non impiegare e Palmieri, due acquisti estivi del ds , Luciano Spalletti, privo di esterni di difesa, ha dirottato il centrale sulla fascia destra, ha mantenuto la difesa a tre e ha subito spedito in campo gli ultimi arrivati El Shaarawy e Zukanovic. Il bosniaco difensore centrale di sinistra (automatico il suo riscatto a 2,8, dopo il fischio d’avvio di Guida), l’ex Monaco davanti a lui, anche se decentrato: l’ennesimo tentativo, da parte di Lucio, di dare forma ad una Roma deforme. Lì davanti , come sempre. Ancora una volta alla ricerca del gol perduto. Ultimo sigillo, su calcio di rigore, nel pantano di , lo scorso 21 novembre.

CRISI D’ASTINENZA - S’era detto alla vigilia: se non segna neppure contro la peggior difesa del campionato, 45 gol al passivo prima di entrare all’Olimpico, non segna più. Roma in vantaggio dopo meno di venti minuti: gol di Edin? No, di . Vabbè, fa lo stesso. Poi pareggio del , rete di Daniel Ciofani, quello che qualcuno in estate definì in tv migliore di .
Prove di cambio di modulo, allora, in casa Roma. Edin sempre là davanti, però. Assist di El Shaarawy, controllo di petto e girata di di sinistro: Leali in angolo. Un lampo. L’unico della prima frazione (anzi, della partita...), chiusasi tra i fischi dei tifosi giallorossi. Non solo per il bosniaco triste, però.

IL SALTO IN BASSO - Un po’ lui non si fa trovare, un po’ i compagni non lo trovano come lui vorrebbe e così l’ex non brilla. Alimentando dubbi ormai datati sulla sua reale forza. Possibile, si diceva in tribuna all’intervallo, che abbia fatto un botto così clamoroso? Possibile che abbia perso anche la minima abilità di far male al avversario? Un salto in basso da record mondiale. Roba che neppure nei peggiori incubi. Ripresa. Magia di Elsciaravi, detto alla romana: colpo di tacco sotto la Sud, gol, delirio. Uno splendido biglietto di presentazione. E ? Sotto la doccia, per far posto a . Sostituito come nella gara d’andata al . Un’uscita di campo accompagnata dai fischi. Niente da fare, ancora una partita senza gol. A secco anche contro il , 48 reti al passivo al fischio finale di Guida, compreso quel all’angolino firmato da . Sarà per un’altra volta, Edin. Forse. Meno male, intanto, che a Roma è arrivato un Faraone a cresta alta. E che , anche senza andare (più) come il vento, continua a ricamare calcio.