Roma, i segreti di un primato

27/10/2015 alle 12:15.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il cambiamento delle ultime settimane sembra evidente. Netto e categorico. La svolta sta già agli atti da un mese. Il percorso, tra l’altro, è solo all’inizio. Perché c’è ancora tanta differenza tra la Roma del campionato e quella della . In Italia, però, sta finalmente raccogliendo i risultati del suo lavoro quotidiano. Psicologico e tattico. E, vedendo il comportamento dei giocatori durante le partite più recenti, sta incidendo addirittura più il primo aspetto. Ma è anche vero che, per tornare in testa alla classifica in solitudine dopo 714 giorni, ha pesato il secondo. Il francese è intervenuto sul sistema di gioco e ha pensato, come prima cosa, a proteggere la linea difensiva. Lo ha fatto con diversi sistemi di gioco, simili tra loro: il 4-1-4-1 di Firenze,ma anche il 4-4-1-1. I 2 moduli sono l’interpretazione più ordinata rispettivamente del , l’assetto delle 10 vittorie di fila nella stagione 2013-2014, e del . Così, a prescindere dal valore delle avversarie, sono spiegabili i 4 successi di fila contro il Carpi, il Palermo, l’Empoli e la . La prudenza nell’atteggiamento in fase di non possesso palla non ha ridotto l’efficacia in avanti. L’attacco sta rispondendo alla grande: è il migliore del torneo con 22 gol (e differenza reti +11: il top, con il che ha segnato e incassato meno gol: 19-8).

RITORNO AL PASSATO La Roma di oggi somiglia sempre più a quella di ieri. Il riferimento va alla prima stagione di sulla panchina giallorossa. Record di punti e annata esaltante. La rosa, 2 anni fa, è stata sicuramente più affidabile nei titolari. oggi non c’è più, , e , per motivi diversi, sono momentaneamente usciti di scena. L’impostazione, però, è simile. Lasciato perdere il , dopo la frenata con il Sassuolo e il ko contro la Sampdoria, l’allenatore ha puntato sui fedelissimi che, come già evidenziato dopo il successo largo di Palermo, sono stati per dieci-undicesimi (più o meno) sempre gli stessi. Anche se contro la ha schierato la 12esima formazione, la rotazione è ormai limitata. Dietro entra ed esce, a seconda dalla necessità di utilizzare basso o alto, si alterna con e ha avuto più spazio per l’assenza di . La striscia dei 10 successi arrivò proprio insistendo sullo stesso gruppo e finì, oltre che per la straordinaria continuità della , per alcuni imprevisti che tolsero di mezzo giocatori fondamentali come Gervinho, e . Anche in quella stagione le vittorie furono conquistate sfruttando le ripartenze brevi degli esterni offensivi, all’epoca e Gervinho che ancora oggi sono decisivi in zona gol. L’esperienza dei 4 difensori e lo spessore di , permise di insistere più sul , anche se già all’epoca chiese alle ali di abbassarsi sotto la linea della palla per colpire in contropiede.

DISPONIBILITÀ DEI SINGOLI , per curare la fragilità del reparto arretrato, ha piazzato di nuovo davanti alla difesa. Ma, a volte, non è bastato. Tant’è vero che al Franchi, domenica sera, ha esasperato i rientri degli esterni offensivi Gervinho e , ha chiesto la marcatura personalizzata a e sui trequartisti viola e ha lasciato il possesso palla alla proprio per usare nel modo migliore i suoi 2 contropiedisti. La Roma più offensiva della stagione, con il rientro di , è diventata anche la più prudente. Ma, nella circostanza, concreta e al tempo stesso equilibrata. Oltre al centravanti, Gervinho e sui lati, sempre pronto a salire da trequartista e terzino mascherato. Per usare tanta qualità, ha convinto gli interpreti prima a fare prssing e dopo il vantaggio a sacrificarsi come non mai. Non c’è mai da vergognarsi a essere umili. Quando, terminata l’azione, si è fermato in attacco, ha dovuto allargarsi a sinistra a prendere la posizione del compagno. Anche lui nella linea di 6 uomini a protezione di . A disposizione della squadra e non il contrario. Per il primato, questo e altro.