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Roma 2024, si fa largo Tor Vergata

12/09/2015 alle 15:05.
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GASPORT (F. PASQUALI) - «Un’occasione straordinaria e un volano per la à». La sintesi migliore è di Luca Pancalli, vicepresidente del Comitato promotore e ufficiale di collegamento tra Coni e Comune. Ieri hanno vinto tutti, Malagò, Montezemolo e Marino: l’Olimpiade di Roma sarà pensata per soddisfare i criteri del Cio e, al contempo, ricucire la à, come chiede il sindaco. Ieri è partita la vera volata per il 2024. Ora si passa all’azione e bisogna innanzitutto fare i conti con gli impianti sportivi e il villaggio olimpico. Roma, à olimpica, ha diverse strutture solo da ammodernare ma non bastano perché dal 1960 a oggi i Giochi si sono trasformati. Nuove discipline sportive e specialità che richiedono impianti differenti e soprattutto Paralimpiadi diventate un evento quasi al pari dell’Olimpiade.

IL QUADRO - Sono tre le aree principali individuate per l’impiantistica, con una serie di altri luoghi secondari. Tre cuori pulsanti. Tor Vergata ospiterebbe il villaggio olimpico, gare di volley e basket nel palazzetto da realizzare, il velodromo temporaneo e forse anche il media center (se ne discuterà). Il Foro Italico rimarrebbe il cuore pulsante delle gare, con l’Olimpico e lo Stadio del nuoto protagonisti delle due discipline più seguite, atletica leggera e nuoto. Poi la nuova Fiera di Roma dove si possono svolgere gli sport da combattimento o la ginnastica. Il nuovo parco fluviale pubblico che partirebbe dalla Salaria, indicativamente all’altezza dell’aeroporto dell’Urbe, e terminerebbe a Tor di Quinto, diventerebbe un polmone verde al servizio dei romani, non degli atleti (almeno non per le gare).

TOR VERGATA - La à dello Sport di Tor Vergata progettata da Calatrava è un po’ il sogno nel cassetto del presidente del Coni Malagò. Nel 2005, quando l’Italia si aggiudicò l’organizzazione dei Mondiali d i nuoto del 2009, l’allora sindaco Veltroni annunciò la nascita della mega struttura dove si sarebbe svolta anche la rassegna iridata. Presidente del Comitato organizzatore di quei Mondiali è stato proprio Malagò, che fino a quasi un anno prima ha sperato di poter portare l’evento nelle futuristiche piscine progettate da Calatrava. E invece nulla di fatto, perché la vela bianca di acciaio è stata innalzata ma le vasche non sono mai state realizzate. A quasi dieci anni dall’inizio dei lavori l’opera è ancora incompiuta. Oltre 200 i milioni di euro di soldi pubblici spesi finora (60 erano le stime iniziali) e ne servirebbero 420 per finire il mega impianto sportivo che sorge su un’area dell’Università di Tor Vergata. Con ogni probabilità la à dello Sport sarà completata solo in caso di assegnazione dei Giochi olimpici a Roma, altrimenti rimarrà l’ennesima opera incompiuta di questo paese o verrà cambiata la destinazione d’uso.

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