IL TEMPO (A. AUSTINI) - Non è fatta ma si farà. La Roma si prepara a organizzare un’accoglienza come si deve al grande acquisto dell’estate: Edin Dzeko è a un passo, forse meno. E se tutto procede spedito, dovrebbe riuscire a mettersi al collo la sciarpa giallorossa entro pochi giorni.
Certo, se ieri non avesse giocato un quarto d’ora e soprattutto segnato con il Manchester City nell’amichevole di Stoccarda, avrebbe evitato un pensiero in più a Sabatini, chiuso tutto il giorno nel suo nuovo ufficio di piazza del Popolo a contrattare con gli inglesi: la notizia della rete del bosniaco - un tocco ravvicinato su assist di Sterling - non lo ha reso esattamente felice. Ma il suo aiuto alla Roma Dzeko lo ha dato eccome. Ha accettato senza fare troppe storie di abbassarsi lo stipendio (da 7 milioni netti a 5 ma per 4 anni più uno contro i tre anni che gli restano a Manchester) e al ritorno dalla tournée del City è piombato nell’ufficio di Begiristain per chiedere di nuovo la cessione. Sabatini ha colto il segnale e giovedì scorso con un rilancio ha sbloccato l’affare. I club hanno raggiunto un’intesa di massima sulla valutazione del centravanti intorno a 23 milioni, gli inglesi propongono la formula 18+5 di bonus, a Trigoria vorrebbero ritoccare verso il basso la parte fissa e aumentare i premi. Oppure strappare una maggiore dilazione del pagamento. I cosiddetti «dettagli», insomma, separano Dzeko dalla Roma. Ci si è lavorato fino a tarda notte ieri, ogni giorno è quello buono per chiudere.
«Non vedo l’ora di raggiungerti» ha detto nei giorni scorsi al connazionale Pjanic. E ieri si è lasciato scappare un «retweet» della notizia dell’accordo tra Roma e City rilanciata da Espn, salvo poi annullarlo poco prima di sedersi in panchina a Stoccarda. Un altro segnale dell’impazienza di Dzeko e la conferma di un affare in dirittura d’arrivo.
Grazie al suo curriculum in nazionale i giallorossi possono tesserare subito il 29enne bosniaco, mentre l’altro posto da extracomunitario è destinato a Salah, ancora bloccato dalla Fiorentina. Per liberare la «casella» alla Roma intanto basterà girare Sanabria in prestito al Betis o all’Espanyol, poi dovrà essere la Fifa a dare l’impulso decisivo al trasferimento. Ieri è scaduto il termine entro il quale il Chelsea era tenuto ad aspettare il rilascio del transfer dalla Fiorentina. Da domani in poi si può chiedere un Itc provvisorio alla Fifa (che ha già ricevuto i primi documenti), ma è possibile che gli inglesi aspettino di incontrare mercoledì a Londra i dirigenti viola, attesi a Stamford Bridge per l’amichevole in programma in serata. Un ultimo tentativo di risolvere la questione con un accordo bonario, altrimenti partirà la battaglia legale. Se la Fifa concederà il transfer provvisorio, toccherà poi alla Figc recepirlo ed eventualmente annullare il contratto già depositato dalla Fiorentina. Intanto Salah si allena in albergo a Roma agli ordini di un preparatore giallorosso: a Trigoria lo aspettano molto presto.
Mercoledì è anche il giorno dell’amichevole tra giallorossi e Barcellona. Già fissato un incontro a margine tra i dirigenti: si parlerà di Adriano, ma nel frattempo Sabatini sta trattando con insistenza Digne col Psg, senza perdere di vista Masuaku e il costoso Kurzawa. Col Barcellona c’è in ballo anche Gerson. La Roma ha convinto il Fluminense con un’offerta da 16 milioni più 1 di bonus più Marquinho (tentato però dall’Udinese), il Barcellona però ha diritto di pareggiare la proposta. E avendo speso già 3 milioni e mezzo per la prelazione e pagato una prima tranche al padre del ragazzo, è difficile che non lo farà. Sabatini aspetta e ha già trovato il modo di finanziare l’operazione: il Milan ha pronti 28 milioni per Romagnoli. Potrebbero bastare. In attesa di vendere anche Destro, Doumbia e Gervinho.