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Gruppo senza futuro, dirigenti ad un bivio

11/05/2015 alle 13:48.
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IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Indipendentemente dal piazzamento finale, ovvero diretta, preliminari o Europa League, la Roma andrà rifondata. È una squadra da buttare, quella attuale, e non soltanto perché sta collezionando figuracce su figuracce, dopo aver fallito tutti gli appuntamenti stagionali. È una Roma da buttare perché sono troppi gli uomini che non hanno un futuro a Trigoria, e non solo per via del loro (scarso) valore tecnico. La Roma attuale è vecchia, per dirne una. Sarà impossibile, ad esempio, ripartire - avendo ambizioni da prima della classe - da gente come , , Balzaretti, Cole e , senza dimenticare l’anno di nascita di . (contratto rinnovato) con il suo ginocchio ad intermittenza è sparito dai radar (ufficialmente) da gennaio; Cole ormai è riserva della riserva; Balzaretti non gioca da novembre 2013; (contratto rinnovato) andrà per i 39; non potrà ripartire (se resterà) con i gradi di titolare. E , si sa, avrà un anno in più, e per lui deve valere lo stesso discorso fatto per o . Andiamo avanti: Skorupski non è (più) presentabile dopo le papere di Roma- di Europa League; Astori (4 gol al passivo contro negli ultimi due incontri ravvicinati con l’attaccante di Ascoli...) non è della Roma, ma solo un prestito dal Cagliari, come ; e pure come Spolli, in prestito dal Catania. Nessuno dei tre ha dimostrato di valere il riscatto.

PUNTI INTERROGATIVI Restando in difesa, Yanga Mbiwa, Holeabas e non sono calciatori per vincere lo scudetto. Spostandoci un po’ in avanti, ci sono enormi punti interrogativi su , sempre più deludente, e : se la Roma dovesse privarsi di entrambi (ma lo stipendio di Ddr è un ostacolo notevole), non sarebbe una sorpresa. non è ancora tutto della Roma, e la trattativa con il Cagliari non è né facile né leggera. e non possono rappresentare punti di ripartenza. Così come, in attacco, Sanabria e Verde. (forse) merita un’altra chance; la merita di sicuro, e non soltanto in virtù dell’altissimo costo del suo cartellino. Doumbia non può e non deve rappresentare il futuro della Roma; Gervinho sembra aver già dato tutto, qui nella capitale.

RECUPERI INCERTI Ricordando che non c’è certezza sulle modalità e sui tempi di recupero di e , va aggiunto che ci sono due soli giocatori che, per quanto fatto vedere nei mesi passati, meritano di far parte della Roma del prossimo anno, e . Due o al massimo tre, compreso che non è tutto della Roma. Tre e non di più. Ma nel calcio, si sa, le cose non funzionano mai in maniera così netta; nel calcio funziona che invece di cambiare più di mezza squadra, si preferisce cambiare un uomo solo: l’allenatore. È più facile, oltre che più comodo. Si cambia la guida; si fa affidamento sulle nuove motivazioni di questo o di quello; si studiano soluzioni alternative; e, volete mettere?, si trova il capro espiatorio, il colpevole da gettare in pasto a tifosi e critica. non è certamente innocente (nessuno a Trigoria lo è), ma non è e non può essere l’unico responsabile di una stagione così brutta. Eppure, il francese potrebbe pagare per tutti, se il management di (in costante contatto da Boston) non avrà la forza o la capacità di fare piazza pulita.

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