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Garcia al bivio: «Vinco o vado via»

19/03/2015 alle 08:20.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Passano gli anni, cambiano gli allenatori e si torna sempre al solito punto: il problema della Roma è la piazza. Se lo dicono tutti, ora anche , le ipotesi sono due: 1) è vero; 2) è un alibi che regge in ogni epoca calcistica. Alla vigilia del derby italiano con la , che vale il passaggio ai quarti di Europa League (Stadio Olimpico, ore 19, si riparte dall’1-1 del Franchi), Rudi si accorda al coro e va addirittura oltre: «Forse questa è la piazza più difficile del mondo». Non che lui ne abbia frequentate altre all’infuori della Francia, ma vale la pena chiedere maggiori spiegazioni. La risposta, però, è evasiva. «Voi - dice ai giornalisti - lo sapete meglio di me, perché ne fate parte della piazza. A fine anno ne parleremo meglio se volete, o all’inizio della prossima stagione: forse è meglio altrimenti prendete una scorciatoia... ».

Sì perché l’allenatore non pensava che le frasi pronunciate lunedì notte dopo il ko con la Samp («Al termine della stagione faremo i conti») portassero un po’ tutti a considerarlo un uomo con le valigie già pronte. «Volevo tranquillizzare la piazza (rieccola... ), io non sarò mai un peso per la Roma perché ho imparato a innamorarmi di questa squadra. Quando sentirò che non sono più utile al club, mi farò da parte. Ma finché i giocatori mi seguono e vengo ascoltato io devo assecondare il mio sogno di vincere qui. Sono venuto qui per questo, penso sia ancora possibile e io sono inflessibile, soprattutto con me stesso. Poi ogni anno facciamo i conti e lo faremo anche alla fine di questa stagione». In coda alla conferenza torna sull’argomento lasciando aperto il possibile addio: «Non mi arrendo nel primo momento di difficoltà, spero ve ne siano altri in futuro, per quest’anno direi basta: abbiamo avuto abbastanza problemi. Ma fino al fischio finale dell’ultima partita del campionato sarò lì a spingerò tutti coloro che ne hanno bisogno».

E poi? Si vedrà. Intanto non accetta il disfattismo tipico della à. «Sembra che lottiamo per la salvezza e che siamo già fuori da tutto, ma c’è una grande partita da affrontare contro la e vogliamo superare il turno. Io non cado mai nell’euforia o nel pessimismo, sono sempre misurato. Come ha detto (seduto al suo fianco, ndr), dopo la pioggia viene il sole: spetta a noi farlo risalire». Dal tecnico arriva l’ennesimo appello ai tifosi stanchi di sostenere una squadra che non vince più: «Mi prendo tutta la colpa, ma i giocatori devono essere lasciati tranquilli in campo. Starà a noi mettere la gente dietro di noi facendo la partita giusta».

Rudi è convinto che la Roma vista con la Sampdoria per un’ora possa bastare stasera. «Abbiamo pareggiato delle gare in cui avevamo giocato molto peggio rispetto a lunedì. Per uscire da questo momento è fondamentale affidarsi al gioco e non solo al carattere: la squadra non deve pensare che tutto quello fatto finora sia da buttare. In queste ultime settimane abbiamo utilizzato almeno tre moduli di gioco, ma la differenza è quando la palla entra o no». Ha una parola buona anche per Gervinho e , tra i più contestati. «Il primo in Europa ha segnato tanto, è lo stesso giocatore che faceva alzare tutto l’Olimpico in piedi. ha dovuto rincorrere di continuo la condizione migliore e uno come lui, se non è al 100%, fatica ad esprimere la sua qualità».

Dall’altra parte Montella progetta il secondo colpo da ex dopo aver eliminato i giallorossi dalla Coppa Italia. Ma non si fida. «La Roma ha grandissimi calciatori, ed è sempre seconda in classifica. Credo molto nel loro orgoglio, purtroppo». Gli amici e dovranno dargli ragione stasera.

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