Una Roma da schiaffi

23/02/2015 alle 08:21.
totti-hallfredson-verona-roma-22-02-2015-foto-gino

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Anche il Verona in crisi e Mandorlini in bilico ringraziano la Roma. Che ormai, a quanto pare, sa solo pareggiare. Contro big o provinciali, non fa certo distinzioni: 1 a 1 al Bentegodi, con la solita prestazione a metà, senza anima e gioco. Nelle ultime 7 partite di campionato, appena la vittoria di Cagliari e 1 punto a partita nelle restanti 6 (9 punti in meno rispetto alla passata stagione). La ha approfittato dell'impotenza giallorossa e in un mese e mezzo ha accumulato un vantaggio di 9 punti. Lunedì lo scontro diretto all'Olimpico che vale più per il prestigio che per la classifica. vara la formazione numero 33. In questa stagione non ha mai riproposto la stessa. Cerca la freschezza di chi entra, ma paga alla fine il disorientamento del gruppo. Insiste, tra l'altro, con il maxi : come dopo il pari con il Parma, sono ancora 6 le novità, bocciando per metà laRoma che giovedì scorso ha presentato contro il Feyenoord. Oltre a , in campionato il posto è suo, cambiano i terzini, spazio a e Cole, e il partner di in mezzo alla difesa, Astori. A centrocampo, nel , il regista è e davanti, nel tridente, rientra il capocannoniere accanto a e Gervinho. Gli interpreti, almeno per mezz'ora, sembrano quelli giusti. Lavorano bene gli esterni bassi, soprattutto a destra, entra in tutte le azioni, arretra per partecipare alla manovra e resta il più intraprendente. Solo Gervinho non si accende mai.

POCO CONCRETA La Roma è abbastanza spigliata nel primo tempo. Ma il gol di , il 5˚ in campionato e il 7˚ di quest'annata con i 2 di , non è sufficiente per vincere. Anche perché, nonostante la superiorità nel palleggio, Benussi fino all'intervallo deve fare solo una parata, tiro dal limite di , prima della rete dell'1 a 0, conclusione velenosa da fuori del capitano. colpisce poi la traversa nel recupero, per il possibile nuovo vantaggio dopo l'autogol di . Tre conclusioni sono davvero poche. Diventeranno cinque a fine gara, con altri due tentativi di . L'attacco rimane prevedibile nelle giocate.

SOSTITUZIONE TARDIVA Mandorlini chiede al suo gruppo di difendersi a oltranza. Il suo 4-5-1, con Toni lontano almeno 30 metri dai compagni, tiene decentemente nella prima parte. Il Verona può far gol solo da palla inattiva, sfruttando i saltatori. Così , sui corner a favore degli avversari, lascia il tridente sulla linea del centrocampo, costringendo il collega a tenere in marcatura quattro sentinelle.Ma proprio su calcio d'angolo battuto da Hallfredsson la Roma subisce la rete del pari: colpo di testa di toccato da Astori e deviato da : 1 a 1. Vicino a prova a saltare che da qualche minuto zoppica: distorsione alla caviglia sinistra dopo un contrasto con Hallfredsson. Sarà sostituito in ritardo, dopo la rete del pari: in campo .

FRAGILITA' PSICOLOGICA La Roma si porta in Veneto tutto il suo malessere. Così, ancora una volta, scompare nella ripresa. Non può essere solo una questione di condizione fisica. Alla prima difficoltà il gruppo va in tilt. Non ragiona più e sta in campo senza sapere che cosa fare. Anche cambiando in ogni partita diversi giocatori l'atteggiamento non muta. Confusione, prevedibilità e paura: difetti che non sono da big. Nel secondo tempo evita la sconfitta ai compagni respingendo il tiro a porta spalancata di Hallfredsson. Toni, lottando su ogni pallone, fa salire il Verona che prova addirittura a prendersi i 3 punti. sorprende , fuori per Doumbia che non sta in piedi. La seconda mossa della disperazione è il diciottenne Verde per nel finale. Interventi inutili come tanti altri in questa stagione.