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Roma, fischi e regalino. Rigore finto, Empoli k.o.

21/01/2015 alle 08:55.
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GASPORT (M. CECCHINI) - L’equazione di Silvio Berlusconi va proprio riscritta. La differenza tra una squadra i cui calciatori guadagnano circa 98 milioni lordi (la Roma) e un’altra che arriva ad appena 11 (l’Empoli) viene certificata solo al secondo supplementare grazie a un rigore fasullo assegnato per un presunto fallo di Zielinski su , dopo l’1-1 del 90’ nato dalle reti del redivivo - non segnava dal 5 ottobre - e dell’ottimo Verdi. Ai quarti di Coppa Italia passano quindi per 2-1 i giallorossi tra i fischi, con una notazione di passaggio: se il provvedimento del Casms era quello di vietare l’ingresso agli ultrà della Sud dopo i fatti nel derby, si sappia che hanno semplicemente traslocato di pochi metri in Distinti e Tevere con tanto di striscione. Perfetto, no?

ROVESCIATO Tornando al match, il paradosso è che a fare il più spinto è proprio la squadra con la panchina più corta, ovvero l’Empoli, che in partenza rinuncia ai talentuosi Sepe, Rugani, Valdifiori e Pucciarelli per dare spazio dietro a chi ha giocato meno e in avanti al nuovo acquisto Saponara, chiamato a innescare un tandem d’esperienza composto da Maccarone e Tavano. La Roma invece schiera l’artiglieria pesante in tutti i reparti, rispolverando dall’inizio Cole - che presto lascia spazio a Holebas per un botta alla mandibola e viene portato in ospedale per accertamenti - e non tenendo a riposo neppure e , utili per lanciare tre attaccanti puri come , e . Il capitano giallorosso, però, stavolta torna alle origini e si piazza in posizione da trequartista per dare vita a un 4- 3-1-2 praticamente speculare a quello dei toscani, con destinato a camminare sulle zolle di Saponara come Signorelli fa con , mentre in mediana se la vedono spesso lo straripante con Laxalt, mentre Vecino incrocia le traiettorie di . La differenza la fa la tempistica del pressing alto, che la Roma innesca per quasi tutto il primo tempo e l’Empoli per parte della ripresa.

FISCHI OLIMPICO Visto che chiedeva un avvio robusto, il gol arriva subito con che mette al centro una palla deviata da Barba e messa in rete da dopo una fiacca chiusura di Bianchetti. E’ l’unica vera conclusione nello specchio di entrambe le squadre, visto che un diagonale di Tavano (10’) sfila a lato di poco e un paio di conclusioni di (30’ e 40’) vengono neutralizzate dalla difesa empolese. Il pallino del gioco è della Roma, che si sovrappone bene sulle fasce e i toscani non hanno la rifinitura giusta per accendere gli attaccanti negli spazi. L’inizio ripresa è giallorosso, con che prima si divora il match ball dentro l’area tirando alto (2’) e poi impegna Bassi (6’). Da quel momento però la squadra di annega in uno sterile possesso palla e in una condizione fisica precaria, mentre l’ingresso di Zielinski e Verdi rivitalizza l’Empoli. Il primo sfiora il pari da ottima posizione (12’), il secondo lo certifica capitalizzando in diagonale un lancio di Vecino (35’) su cui Astori e Skorupski sono in ritardo. La Roma tira fuori l’orgoglio e Bassi salva con una doppia parata su (47’). Morale: solo un’errata interpretazione dell’arbitro - intervento di Zielinski su - consente a di andare sul dischetto nel secondo supplementare, mentre Skorupski salva al 120’ sull’ultima incursione di Tavano. I fischi finali e le lacrime dell’Empoli raccontano tutto.

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