LAROMA24.IT - Siamo a quattro. Cinque se considerata la vittoria ottenuta in Champions League contro i russi del CSKA Mosca. La Roma allunga la serie in campionato battendo un Parma guardingo, che era stato bravo a sfruttare l'unica occasione a disposizione - su calcio piazzato - con De Ceglie. Prosegue, dunque, quello che sembra a tutti gli effetti il ripetersi di una lotta a due con la Juventus. Garcia dice che è presto. L'ambiente Roma pensa che, invece, sia arrivata l'ora di portare a casa un trofeo: sarebbe solo il coronamento del fantastico lavoro di Garcia e i suoi.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
E' stato il turn over il grande protagonista del programma infrasettimanale. Tra necessità e vezzo un po’ tutti gli allenatori vi hanno fatto ricorso, non solo quelli delle cosiddette “grandi”. Certo, non tutti hanno avuto la stessa efficacia. Proprio per questo, risultati alla mano, è stato un mercoledì interessante, non banale, a cominciare dalla coppia di testa. Juventus e Roma sono ancora insieme, il valore dei loro successi e delle rotazioni effettuate da Allegri e Garcia hanno un peso differente. La Juventus aveva il compito più agevole, Pogba e Tevez sono stati lasciati in panchina a riposare, e il ritorno a tempo pieno di Vidal è stato decisivo nel liquidare il Cesena. In sintesi non c’è stata partita. Ben diverso il compito della Roma e quindi il valore del suo successo. La squadra di Garcia, grazie alla perla di Pjanic, ha ottenuto tre punti pesantissimi in una gara che quasi stava buttando, pur avendola avuto in pugno fin dall’inizio. I cambi sono stati tanti, eppure il gioco non ne ha risentito e la superiorità tecnica è stata netta. Questo è il dato del successo di Parma. La marcia di avvicinamento al 5 ottobre prosegue. (..)
LA GAZZETTA DELLO SPORT (A. BOCCI)
Un passo a due ben preparato e molto ispirato, e il resto della Serie A è già ridotto al ruolo di corpo di ballo rispettoso delle gerarchie. Juventus e Roma sono due etoile al momento irraggiungibili: a volte è una che trascina l’altra, e ieri la più convincente delle due è stata la Juve che aveva un avversaria sulla carta più facile oltre al vantaggio di giocare in casa. La squadra di Garcia però ha risposto da Parma riportandosi in pari con la rivale nel finale con un gol di rara bellezza. La punizione classica di Pjanic che ha dato il successo ai giallorossi va sul podio della quarta giornata, ma in testa, ineguagliabile, c’è il gol alla Ibrahimovic segnato da Osvaldo a San Siro. Un gol che ha tolto l’Inter dal pantano di gioco che poteva rivelarsi pericoloso contro una Atalanta aggressiva e lucida fino in fondo. Hernanes ha raddoppiato soltanto nel finale, consegnando l’Inter al ruolo di terza forza, alla pari per il momento con la Sampdoria e il Verona ormai abbonato agli inizi-lampo. Un inizio lampo ha trovato in questa stagione anche Allegri, che mai in Serie A era partito tanto bene. L’Inter batte un colpo, ma Juve e Roma volano su note diverse da quelle ballate dalle altre. Dunque, Juve e Roma nettamente prime, uniche a punteggio pieno, forti di certezze e qualità che le altre squadre non hanno. Napoli sempre più giù, condannato da inqualificabili momenti di smarrimento in difesa, e con il Napoli rallenta anche la Fiorentina, che macina gioco, ma contro il Sassuolo non riesce a fare gol. Molte le reti segnate su palla inattiva, quasi a testimoniare una qualità nella costruzione delle azioni ancora latente. Fra quelle che devono in qualche modo ricostruirsi, spicca il Torino che ha avuto la meglio sul Cagliari, una squadra che non ha ancora trovato la giusta misura fra l’ortodossia non più praticata da Zeman ed elementi di calcio più realistico che ancora non danno frutti. (...)
CORRIERE DELLO SPORT (P. DE PAOLA)
Il campionato poteva essere già concluso dopo quattro giornate, ma il gioiello di Pjanic lo ha riaperto a pochi minuti dal termine. La Juve passeggia contro il Cesena, la Roma si complica un po' la vita concedendo un'illusione al parma, ma poi spende il talento di cui dispone per rimettersi in corsa. Quattro vittorie consecutive per entrambe le capolista, 12 punti in classifica e si allarga il divario con le terze. (..)
LA REPUBBLICA (M. CROSETTI)
C’era da battere una punizione a tre minuti dalla fine, c’era da riprendere la Juve per la coda, non c’era quasi più tempo e non c’era proprio più Totti. Ma siccome il calcio ha un sacco di fantasia, ci pensa Pjanic. Manca ovviamente la controprova: e se ci fosse stato Totti? Un mercoledì pieno di destino. Alla fine, Juve e Roma rimangono lassù più sole di prima, con il primo solco scavato in classifica: più quattro su chi rincorre, l’Inter specialmente. Bianconeri in scioltezza, giallorossi in rincorsa, quasi fermati dallo juventino Paolo De Ceglie, ragazzo del vivaio ora al Parma. Tra due giornate e dieci giorni, ecco Juve-Roma per intuire un futuro ancora troppo giovane per essere capito. Ma tutti sanno che lo scudetto sarà una faccenda tra quelle due. Dibattito: davvero la Juve di Allegri è più forte della Juve di Conte? Per il momento ha più giocatori, più varietà, più calma, più possibilità di scelta e ha ancora Vidal, prima vera partita contro il Cesena e due gol. Sabato l’Atalanta, poi l’Atletico Madrid per conoscere l’autentico spessore della nuova Juventus. (...)