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Nove club di A: Tavecchio e Albertini si ritirino

08/08/2014 alle 09:53.
carlo-tavecchio

IL TEMPO (S. PIERETTI) - La Serie A si spacca, nove club chiedono che Albertini e Tavecchio ritirino la loro candidatura per la carica di presidente federale. «Non appoggiamo e non votiamo nessuno dei due candidati alla presidenza Figc perché per riformare il calcio italiano serve un largo consenso che ora non c'è. Tavecchio e Albertini ne prendano atto e si ritirino».

Il documento rischia di animare questi ultimi giorni che portano alle elezioni: , Roma, Torino, Samp, Sassuolo, Empoli, Cagliari, Cesena e chiedono il commissariamento. Serve l’adesione di un solo club per far assumere all’istanza presentata una valenza fortemente politica: a quel punto Tavecchio avrebbe la metà delle società di serie A contrarie alla sua elezione. Il rischio c’è: di fatto il presidente del Palermo Zamparini la pensa allo stesso modo, Atalanta e Verona valutano l’ipotesi di unirsi al coro degli scontenti, così come il . In ogni modo sarebbe un problema politico, non numerico; il presidente della Lega Nazionale Dilettanti avrebbe i voti per poter governare, un’amministrazione ordinaria, ma non avrebbe la forza per fare le riforme. A quel punto chiederebbe un commissario ad acta.

Il fronte si sposterà anche sui consiglieri da scegliere per il Consiglio federale: Lotito e Pozzo sono stati candidati a rappresentare la Lega di Serie A, ma stanno dalla stessa parte della barricata, sono pro-Tav. L'opposizione chiederà almeno una poltrona, non Agnelli che si è già chiamato fuori, magari della Roma. In ogni modo Tavecchio non desiste. «Non cambia la sostanza del mio impegno - afferma il presidente della Lnd - la stragrande maggioranza delle società sostiene la mia candidatura di servizio e il mio programma di rinnovamento del calcio italiano: vado avanti».

Il rischio di perdere l’appoggio della Lega di Serie A è concreto, anche se ieri Tavecchio ha incassato anche il voto della Lega di Serie B, nonostante la perdita di consensi e la pessima figura planetaria. «Il fatto che le quattro Leghe trovino unità di intenti - afferma il presidente della Lega di B Andrea Abodi - testimonia la volontà di lavorare per rimodernare il sistema calcio. E' una tappa di transito». Ma la spallata sembra dietro l’angolo.

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