De Sanctis: «Tavecchio? Un’elezione politica»

13/08/2014 alle 09:48.
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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Il sindacalista, .Unpost carriera tra Figc e Aic,un presente da consumare tra i pali della Roma, con un sogno: vincere lo scudetto. Morgan è reduce dall'assemblea federale. «Pensavo potesse essere Albertini l'uomo del rinnovamento. Spero che il vincitore possa avere un sussulto di orgoglio e competitività per aiutare il calcio italiano. Noi siamo all'opposizione, liberi di giudicare tutto ciò che farà.E' stata un'elezione politica al cento per cento, da quando ho un ruolo come sindacalista ho smesso di idealizzare lo sport: ci sono interessi troppo grandi. Speravo si lasciassero da parte le questioni personali per quelle collettive, ma ancora non siamo maturi». La Roma la sua maturità per vincere pare l'abbia raggiunta. «Ci vuole lavoro, umiltà,uno sforzo collettivo e senso di responsabilità da parte di tutti. Possiamo lottare per vincere. Per una questione anagrafica, per me è l'ultima occasione, non escludo che possa smettere con il calcio, ne parleremo. Quindi, scudetto ora o mai più. ? E' verosimile che da qui al 2 settembre possano cambiare alcune situazioni. Penso non ci siano più incedibili. Mehdi sta facendo tutto con impegno e disponibilità. Perderlo sarebbe negativo,ma ci sono situazioni che prevedono sacrifici, che non sempre sono a perdere ma anche a guadagnare,come è successo con le cessioni della passata stagione». Quandola Roma ha sfiorato lo scudetto. più forte ma certi torti arbitrali restano nella testa di Morgan.«Il sistema calcio non si discosta da quello del Paese. Si verificheranno ancora certe situazioni, che dovranno essere gestite al meglio. E come succede sempre, vincerà il migliore...»