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Nainggolan: "Non consideratemi una riserva"

10/01/2014 alle 15:49.

IL TEMPO.IT (E. MENGHI) - Non chiamatelo «riserva», altrimenti Radja Nainggolan, soprannominato il «Ninja» dai tifosi del Cagliari «per la grinta che mettevo in campo e perché sono un po’ orientale»

 
Per Lopez era un titolare inamovibile, per è il quarto di un centrocampo che prevede tre maglie soltanto, ma che ci sia bisogno di lui dopo l’addio di Bradley è indiscutibile. Già ieri sera è dovuto scendere in campo, perché era infortunato e doveva rifiatare: «Mi sono trovato subito bene, ho cercato di adeguarmi a come gioca la squadra. Mi devo inserire meglio». Buona la prima per lui, ma il margine di miglioramento è ampio visto che aveva fatto un solo allenamento agli ordini di : «Mi sembra un ottimo allenatore. Sta facendo belle cose e spero possa migliorarmi. Ora inizia il lavoro serio».

Anche se, a 25 anni, la bacheca dei trofei è ancora vuota, è fiducioso: «Ci sono piazze in cui si può vincere e piazze in cui non lo puoi fare, come il Cagliari, dove abbiamo avuto tre anni di difficoltà. Qui siamo forti, cerchiamo di vincere qualcosa. Ci sono 8 punti di distacco con la e lo scontro diretto qui. Non possiamo sbagliare più di tanto, ma finché la matematica ce lo permette ci crediamo». è arrivato nella capitale proprio dopo la prima sconfitta stagionale a Torino. Ha scelto con il cuore (e la classifica comunque non è male): «La Roma mi cercava anche l’anno scorso, quest'estate siamo stati vicini, ma non c'erano i presupposti da parte del Cagliari. C’erano altre squadre, ma i giallorossi hanno investito su di me e cercherò di ripagare tutto sul campo. Questo è il progetto migliore, fondato su grandi giocatori: tra un paio d'anni potrà uscire fuori. Faccio l’esempio della mia Nazionale, che ha raggiunto il Mondiale dopo 12 anni». A proposito di Nazionale, spera che la Roma possa aiutarlo a mettersi in mostra agli occhi del ct del Belgio Wilmots: «Ora sono in una grande squadra e avrò anch’io più considerazione. Il Mondiale è il sogno di tutti, io so che ci posso arrivare facendo bene qui».

Accanto a e al suo modello : «Francesco parla da sé, è un campione e spero di giocare il prima possibile con lui. Io nasco trequartista, il mio idolo era Ronaldinho, l’unico che faceva la differenza. Mi piaceva la grinta di Gattuso, ora mi ispiro a . Non voglio essere uno dei tanti». Vuole «rubare» il meglio da tutti, restando unico. I tifosi giallorossi gli hanno fatto sentire subito un calore che non si aspettava, andando in massa a Fiumicino: «Mi tiravano a destra e a sinistra, è stata una cosa bella ma anche pesante. Io pensavo di arrivare tranquillo, andare in albergo. Ѐ una piazza importante. Ringrazio Cagliari, una parte della mia vita rimarrà lì e porterò tutto dentro di me».

Il Italo Zanzi ringrazia invece Michael Bradley, un «grande professionista che è tornato nella MLS. Il nostro obiettivo è vincere e lavoriamo tutti i giorni per costruire una squadra ottima. Abbiamo fiducia nell’allenatore e nei suoi giocatori. La cessione di Bradley è buona per tutti, anche per lui. Ora abbiamo una squadra fantastica, un direttore sportivo che continua a lavorare ed è il migliore. Insieme a lui continuiamo a lavorare, fiduciosi».

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