IL TEMPO.IT (E. MENGHI) - Non chiamatelo «riserva», altrimenti Radja Nainggolan, soprannominato il «Ninja» dai tifosi del Cagliari «per la grinta che mettevo in campo e perché sono un po orientale»
Anche se, a 25 anni, la bacheca dei trofei è ancora vuota, Radja è fiducioso: «Ci sono piazze in cui si può vincere e piazze in cui non lo puoi fare, come il Cagliari, dove abbiamo avuto tre anni di difficoltà. Qui siamo forti, cerchiamo di vincere qualcosa. Ci sono 8 punti di distacco con la Juventus e lo scontro diretto qui. Non possiamo sbagliare più di tanto, ma finché la matematica ce lo permette ci crediamo». Nainggolan è arrivato nella capitale proprio dopo la prima sconfitta stagionale a Torino. Ha scelto con il cuore (e la classifica comunque non è male): «La Roma mi cercava anche lanno scorso, quest'estate siamo stati vicini, ma non c'erano i presupposti da parte del Cagliari. Cerano altre squadre, ma i giallorossi hanno investito su di me e cercherò di ripagare tutto sul campo. Questo è il progetto migliore, fondato su grandi giocatori: tra un paio d'anni potrà uscire fuori. Faccio lesempio della mia Nazionale, che ha raggiunto il Mondiale dopo 12 anni». A proposito di Nazionale, Nainggolan spera che la Roma possa aiutarlo a mettersi in mostra agli occhi del ct del Belgio Wilmots: «Ora sono in una grande squadra e avrò anchio più considerazione. Il Mondiale è il sogno di tutti, io so che ci posso arrivare facendo bene qui».
Accanto a Totti e al suo modello De Rossi: «Francesco parla da sé, è un campione e spero di giocare il prima possibile con lui. Io nasco trequartista, il mio idolo era Ronaldinho, lunico che faceva la differenza. Mi piaceva la grinta di Gattuso, ora mi ispiro a De Rossi. Non voglio essere uno dei tanti». Vuole «rubare» il meglio da tutti, restando unico. I tifosi giallorossi gli hanno fatto sentire subito un calore che non si aspettava, andando in massa a Fiumicino: «Mi tiravano a destra e a sinistra, è stata una cosa bella ma anche pesante. Io pensavo di arrivare tranquillo, andare in albergo. Ѐ una piazza importante. Ringrazio Cagliari, una parte della mia vita rimarrà lì e porterò tutto dentro di me».
Il CEO Italo Zanzi ringrazia invece Michael Bradley, un «grande professionista che è tornato nella MLS. Il nostro obiettivo è vincere e lavoriamo tutti i giorni per costruire una squadra ottima. Abbiamo fiducia nellallenatore e nei suoi giocatori. La cessione di Bradley è buona per tutti, anche per lui. Ora abbiamo una squadra fantastica, un direttore sportivo che continua a lavorare ed è il migliore. Insieme a lui continuiamo a lavorare, fiduciosi».