IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Inseparabili. Vedi luno e vedi anche laltro. Impossibile o quasi beccarli lontani, distanti. Daniele De Rossi, del resto, non lha mai nascosto: «Andrea è forse il miglior amico che ho nel mondo del calcio». Andrea è Pirlo, compagno di stanza e di reparto di DDR in azzurro. I due sono autentiche
VOGLIA DI PALLONE
Domenica sera, allo Juventus Stadium i due saranno avversari, non nemici. E anche/soprattutto dalle loro prestazioni dipenderà lesito del big match tra Juventus e Roma. Pirlo, pur di non mancare il faccia a faccia con la squadra giallorossa, ha ricominciato ad allenarsi subito dopo Natale per recuperare dallinfortunio al ginocchio; De Rossi lha imitato per recuperare la condizione dopo quel guaio allalluce: segno che entrambi hanno una voglia matta di non saltare lappuntamento, di rispondere positivamente allappello dei rispettivi allenatori. I due in passato si sono affrontati 16 volte, 12 quando Pirlo indossava la maglia del Milan: De Rossi ha vinto 6 volte (solo una volta contro il Pirlo juventino, però) mentre Andrea 5 (con 2 reti; per DDR solo un gol). Se non fosse stato per la squalifica che gli ha impedito di giocare contro il Catania, De Rossi non avrebbe saltato neppure un secondo di campionato: Rudi Garcia, che in estate ha voluto fortemente che restasse alla Roma, gli ha affidato con fiducia le chiavi del centrocampo della Roma e Daniele, tornato a sentirsi un giocatore davvero importante, ha risposto con unimpressionante striscia di prestazioni ad altissimo livello, e con il gol apri-campionato di Livorno. Pirlo, invece, è rimasto a guardare dalla partita contro lUdinese del primo dicembre in poi: la sua presenza domenica ormai è certa, perché non vè dubbio che Conte prima di rinunciarci - se e quando il numero 21 sta in piedi - ci penserebbe un milione di volte. O forse più.