IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - È bello pensare che Rudi Garcia si sia tolto lauricolare in diretta Sky non per un problema tecnico, ma come unica risposta possibile alle domande di Marchegiani, Mauro e compagnia parlando (perché quello fanno: parlan
Ma come? E il fair play? Ma come? e Sannino? e quelle boiate che piacciono tanto al potere tipo «dobbiamo pensare solo a noi stessi», «se la Roma avesse giocato come nellultima mezzora avrebbe sicuramente vinto»? Quelle cose Garcia le aveva già dette, soltanto che ne ha aggiunta unaltra sacrosanta facendo capire che una cosa non esclude laltra, salutando il discorso e le loro facce da Damato con un purissimo «è un po troppo». È un po troppo troppo. È un po troppo tutto. Le designazioni e gli errori in buona fede contro il Torino, il Sassuolo e ieri con lAtalanta (ovvio sono in buonissima fede, magari come quella mai rinnegata dellinterista Damato), quegli altri sempre in buonissima fede a favore della Juventus contro il Torino, il Chievo, il Genoa, il Napoli... È un po troppo tutto, è un po troppo pure che tutta questa storia venga premiata dal gol al 91 di Llorente, come a volerti dire che tanto non cambierà mai niente, tanto sarà sempre come deve andare, che vincerà il potente e voi potete al massimo fare i Don Chischotte per una stagione, non di più, non più su.
E quelle facce da trucco televisivo, quelle facce truccate come le partite nell80, nell86, nel 2006, nel 2008 eccetera, le ritroverai sempre con limpunità negli occhi, stranite o stralunate quando qualcuno soltanto accennerà ai propri diritti. È lItaglia signori, ed è uno schifo. E forse esserne campioni è un premio che merita chi se lo confeziona. Ma chi non lotta è complice. Chi sarrende non è romanista. Perché questa è lItaglia che porta dodicimila ragazzini allo stadio per farsi vedere pulita, col solito gesto melenso e buonista da pseudo pedagogia risorgimentale da libretto cuore che non significa niente: a cosa porta? Che vuol dire? Cosa insegna? Forse che anche i ragazzini strillano «merda» quando rinvia il portiere (nel caso specifico era Brkic, quindi occhio che potrebbe scattare la discriminazione razziale più che territoriale). Fine. Poi ci stanno tre minuti di recupero che sono la cosa più scandalosa forse. Tre minuti solo tre minuti giusto per dire una cosa: ai bambini insegnate (insegniamo) il rispetto delle regole e a credere in un mondo dove possa vincere chi se lo merita, non alle vittorie di cartone. Non li prendete per il culo i bambini. Nemmeno una tantum. Da tempo avete rotto il calcio.