CORSERA (L. VALDISERRI) - Il gol di mago Borriello su assist di mago Florenzi, ben difeso nella mezzora finale da mago De Rossi, ha permesso alla Roma di mago Garcia di: 1) tenere ancora una volta imbattuta la porta di mago De Sanctis; 2) continuare la corsa in campionato con il 100% di punti conquistati; 3) stabilire il
Eccoli i cinque maghi della Roma. Meriterebbero però linvestitura anche tutti gli altri giallorossi, che da un lato stanno facendo sognare la città e dallaltro costringono a equilibrismi arditi, come quello degli stregoni portafortuna, chi soffre a vedere la Roma in testa alla classifica. Rudi Garcia vuole titoli, non record. Va da sé che, facendo i record, i titoli arriveranno. Le cifre aggiornate della Roma sono queste: 30 punti conquistati su 30 disponibili, 24 gol segnati (miglior attacco in comproprietà con lInter), un solo gol subito (miglior difesa per distacco), 5 punti di vantaggio su Napoli e Juve, addirittura 11 su Inter e Verona (già battute tutte e due 3-0 in campionato) che occupano lo scomodo quarto posto che qualifica solo per lEuropa League, 12 sulla Fiorentina, 15 sulla Lazio e 18 sul Milan di Allegri che questestate poteva sedersi sulla panchina giallorossa. Ma, per fortuna, è poi arrivato Rudi Garcia.
È stata una vittoria difficile, come aveva previsto lallenatore francese. Ed è successo principalmente per tre motivi: 1) la Roma non è freschissima, avendo usato quasi sempre la stessa formazione, e le assenze di Totti e Gervinho sono pesanti; 2) il turnove r ne c e s s a r i o , con Marquinho per Florenzi e Dodò per Balzaretti (con Torosidis al posto dello squalificato Maicon) non ha dato i risultati sperati sul piano della qualità; 3) il Chievo ha rispolverato per loccasione un evergreen delle provinciali in trasferta: dieci dietro la linea del pallone, un buon numero di falli soprattutto a centrocampo, perdita di tempo appena possibile. Niente di scandaloso per una squadra che, con quella di ieri, ha perso le ultime sei partite consecutive, però il calcio è unaltra cosa. Sembra quasi che, promosso in serie A lHellas, il Chievo abbia esaurito la sua spinta.
Ancora una volta il gol della Roma è arrivato nel secondo tempo: sono 17 su 24, a dimostrazione che la squadra non si perde mai danimo. È la solidità dei giallorossi a impressionare, anche quando il gioco non è di prima qualità. Ieri sera non tutti sono stati inappuntabili (De Rossi il migliore, Borriello decisivo, Benatia sempre dominante in difesa, Florenzi importantissimo entrando dalla panchina, Ljajic molto cresciuto nella ripresa), ma nessuno si è tirato indietro. Con Borriello sono undici i giocatori diversi andati in gol in campionato. Una squadra intera. Per i primi 45, con i due esterni dattacco «alla Zeman », cioè il destro a sinistra (Ljajic) e il sinistro a destra (Marquinho), la difesa serrata del Chievo ha tenuto botta. La Roma raccoglieva calci dangolo e il primo tempo finiva con una punizione, curiosamente battuta (male) da Dodò e non da Pjanic.
Fondamentale, nella ripresa, lingresso di Florenzi che dava unaltra intensità alla squadra: suo lassist per il gol di Borriello, di testa, in anticipo su Papp appena entrato. Garcia ha chiesto e ottenuto che tutta la rosa della squadra restasse a cena, dopo la gara, nellarea ospitalità dello stadio Olimpico. Meglio evitare di fare le ore piccole, con tutte le feste di Halloween previste nei locali di Roma, visto che la prossima gara è vicinissima: domenica sera, in trasferta, contro il Torino. Cè chi dice che qualcuno, anche tra i dirigenti, abbia festeggiato fin troppo dopo la vittoria di Udine. Verità o gossip, poco importa: ogni particolare va curato con attenzione. Mago Garcia è lì per quello.