IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Rudi Garcia, allenatore della Roma capolista con sei vittorie in sei partite, spaventa Walter Mazzarri, per la prima volta domani sera suo avversario. Lo spaventa al punto che è facile pronostic
LA QUESTIONE FILOSOFICA
Al di là delle scelte tattiche delluno o dellaltro allenatore, va sottolineata la diversa filosofia che anima le due squadre. La Roma cerca di proporre il proprio gioco contro qualsiasi avversario, lInter no tanto è vero che modifica il proprio assetto a seconda delle caratteristiche di chi ha di fronte. La Roma, in altre parole, ragiona da squadra sicura di sè e della propria forza; lInter si sistema in campo per sfruttare le proprie armi ma prima di tutto per non rischiare niente. Insomma, cè chi vuol fare la partita e chi aspetta che la partita la faccia lavversario. Alla fine, comunque, avrà ragione chi riuscirà a portare a casa la vittoria. Detto tutto questo, la Roma oggi si metterà in viaggio per Milano con le idee (tatticamente) chiare: conferma del 4-3-3 e, forse, conferma anche degli uomini che hanno strapazzato il Bologna. Il solito dubbio che anima la vigilia è quello legato alla scelta del terzo attaccante, Gervinho o Ljajic, ma lottima prestazione dellivoriano domenica scorsa allOlimpico e le condizioni non perfette del serbo spingono a pensare che in campo allinizio andrà il numero 27. Sarà comunque linea di difesa a quattro, centrocampo a tre più tre attaccanti. Con la consueta, accurata copertura dellarea di rigore, possesso palla e rifinitura fatta di tagli e imbucate.
LInter, a fari spenti, sta lavorando dallinizio della settimana su un 4-4-2 mascherato da 3-5-2. Occhio, in questo senso, alla posizione di due dei tre esterni in lizza per due maglie, Nagatomo, Jonathan e Pereira: con palla alla Roma, uno salirà sulla linea dei centrocampisti per evitare che la squadra di Garcia possa avere la superiorità numerica in mezzo al campo e un altro si metterà in linea con Campagnaro, Ranocchia e Juan Jesus, i tre centrali di Mazzarri. Vista dalla sponda interista, una mossa di attenzione, prudenza e abilità tattica; vista da quella giallorossa, il desiderio di non concedere campo e opportunità a una squadra che finora ha segnato come nessunaltra, 17 reti con una media che sfiora i tre gol a partita. E che, non solo per questo, mette paura.