Quella Roma del gol da 10 e lode

30/10/2013 alle 09:12.

GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Dicono che a Trigoria, qualche settimana fa, persino Morgan De Sanctis abbia segnato in allenamento. Magari, nella Roma dei record, anche lui vuole scrivere il suo nome tra i marcatori considerand

Profeta Il segreto di questa giostra del gol sta nelle parole che Garcia ha detto ai suoi calciatori durante i primi giorni di lavoro a Riscone: «Con me tutti attaccano e tutti difendono ». Tradotto: dovete coprire la difesa ma, al tempo stesso, dovete tutti cercare la porta. I giocatori lo hanno preso in parola. Dei titolari (o almeno quelli che finora hanno giocato di più) hanno segnato , Balzaretti, , , , , Gervinho e . E poi ancora e Bradley, tutti e due entrando a partita in corso. Era stato buon profeta l’allenatore francese nel dire a luglio: «Mi piace il movimento di squadra, ogni calciatore può arrivare davanti alla porta avversaria ».

Gli scontenti Come l’Inter e la , la Roma è la squadra che ha mandato in rete più giocatori: 10. La e il Milan sono a 9, a 8 Lazio e Parma. Solo due gli scontenti: , che ogni tanto si prende qualche battutina dai compagni per non aver ancora segnato, e soprattutto Borriello. In una squadra in cui tutti trovano il modo di far gol, l’unica punta di ruolo è rimasta ancora a secco. E questo gli pesa.

Agitato ha provato a tranquillizzarlo («Il gol non deve diventare un’ossessione ») ma sa perfettamente che finché non gonfierà la rete, Borriello non si tranquillizzerà. La scorsa stagione di questi tempi aveva già realizzato tre gol, ma a Genova era il titolare e aveva una squadra che giocava per lui.

Zeman e Capello Altri tempi, così come altri tempi sono quelli in cui c’era Zeman. La passata stagione, alla decima giornata (9 sul campo, senza calcolare il 30 a tavolino di Cagliari) la Roma del boemo, da sempre considerato il re del gol, ne aveva fatti 19 (4 in meno di quest’anno), ne aveva subiti lo stesso numero ed era riuscita a mantenere la porta inviolata soltanto contro l’Atalanta all’Olimpico. La Roma di Capello invece, quella che vinse lo scudetto nel 2001, dopo 9 giornate aveva realizzato 20 gol subendone 7. Solo 5 però i marcatori, simbolo di una squadra fortissima, costruita per vincere, ma senza tutte le risorse imprevedibili che sembra avere questa Roma.

Tabù Una squadra, considerando anche le ultime due giornate dello scorso campionato, imbattuta da 11 partite. L’ultimo ko, sempre durante un turno infrasettimanale, lo scorso 7 maggio proprio contro il Chievo, a cui la Roma non segna da 3 partite. Un altro tabù che domani , con tutti i suoi marcatori, vuole sfatare.