CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Vuole essere lì, al centro esatto della musica, finché è questo quello che sente in campo, musica, ritmo, movimenti codificati e poi allimprovviso lintuizione, la nota che spacca il guscio e invade il mondo mentre il pallone invade la porta arrivando da un punto sin lì invisibile. Miralem
Invece era solo qualcosa nella sua testa. Aveva cominciato a credere che la sua musica e quella di Totti appartenessero a scale troppo diverse. Insensato pensarlo. Infatti Garcia non lo pensa. La sua orchestra ideale li comprende entrambi ed entrambi sono a capo di una sezione, Totti i fiati che sbriciolano, Pjanic gli archi che tessono larmonia di una squadra intonata come non era da anni. (...)
Può anche darsi che se il capitano fosse rimasto in campo non sarebbe stato Pjanic a tirare la punizione fiorita allincrocio dei pali. E magari il bosniaco avrebbe toccato meno palloni. Daltra parte con Totti il Napoli sarebbe stato forse piegato in quattro dalle controffensive della Roma. Non sta qui il punto. E che la mancanza di Totti ha convinto Pjanic di essere importante. Mira ha scoperto che in lui oltre al cesellatore del pallonetto contro il Verona, oltre al mattatore di centrocampo, esiste un leader universale. (...)