CORSPORT (A. POLVEROSI) - Ancora non lo vedono, ma lo sentono. Sentono nelle narici quel profumo forte che porta con sè lo scudetto. Lo sente la squadra, lo sente la sua gente, che canta Roma e abbraccia i giocatori
CORSA BRASILIANA - La Roma è stata se stessa, anche se non straripante come sempre, questo le era impedito dalla fase difensiva del Napoli. Ha attaccato spesso con i due terzini anche contemporaneamente, ha cercato di accelerare la manovra quando entrava sulla scena Gervinho, ma la densità napoletana non consentiva troppi slanci. Sullivoriano oltre a Maggio, suo avversario diretto, si allargavano sia Behrami che Albiol. Il momento più difficile del Napoli è arrivato intorno al 20, quando Maicon ha preso il sopravvento fisico su Insigne e tecnico su Mesto. Poco prima, Gervinho (assist di Pjanic) aveva sbagliato una buona occasione [...]. Il Napoli ha perso lattimo, anzi, gli attimi, prima con Pandev (assist di Insigne) che De Sanctis ha ipnotizzato (tiro smorzato e palla sparata via vicino alla linea di porta da De Rossi) e poi con Insigne (assist di Pandev). Sbagliare due gol così, in una partita così, è imperdonabile.
ALLA MARADONA - Era una partita vibrante, ma non memorabile sul piano del gioco e quando Totti è uscito per un problema muscolare alla coscia (Borriello, al suo posto), è diminuita, se non scomparsa, la speranza che prima o poi lo spettacolo si accendesse. Certo, in tribuna cera Maradona e i napoletani (non solo loro) sono impazziti e questa presenza, che avrebbe dovuto ispirare Hamsik, ha solleticato invece la fantasia e la tecnica di Miralem Pjanic. Era il 48: punizione del nazionale bosniaco, palla sopra la barriera e poi giù, nel sacco di Reina. Come faceva Maradona, anche se con laltro piede.
IL VELENO DELLA ROMA - La pressione del Napoli è salita alle stelle fin dai primi momenti della ripresa. La Roma si è schiacciata 10 metri oltre la propria area e lì si difendeva con 9 giocatori. Per infortunio è uscito anche Gervinho, ma Garcia non ha voluto modificare lassetto mettendo un altro attaccante, Ljajic, al posto dellivoriano. Non cera una ragione tattica, né tecnica per cui la Roma fosse indotta a stare così indietro, ma va detto che nonostante il suo sforzo offensivo il Napoli non era mai davvero pericoloso. La Roma invece sì, prima con De Rossi, poi con un cross di Maicon e infine col rigore del 2-0. Fallo di Cannavaro (doppio giallo ed espulsione) su Borriello, botta di Pjanic, doppietta, vittoria, primo posto ancora a punteggio pieno. Prima del raddoppio, Benitez aveva provato con Higuain, che non ha più di 20 nelle gambe. Tutto inutile. Prima era solo bella, adesso la Roma è diventata una squadra velenosa.