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De Rossi, Strootman e Pjanic: il trio che dirige la Roma

01/10/2013 alle 11:49.

CORSERA (L. VALDISERRI) - Miglior attacco (17 gol segnati) e miglior difesa (uno solo subito). Eppure il segreto della Roma, capolista a punteggio pieno dopo sei giornate, è il centrocampo. Sta lì, nella perfetta sintesi tra fase offensiva e

Al posto dell’olandese giocò Bradley. Gianni Mura, nel suo commento al campionato per La Repubblica, ha trovato un doppio e interessante precedente. Uno vicino: la di Vincenzo Montella che, nel campionato scorso, ha sempre affiancato a Pizarro un altro regista, Borja Valero, e spesso anche un terzo, Aquilani. Uno lontano: la Francia di Michel Hidalgo, che a centrocampo schierava Tigana, Giresse e Fernandez, tenendo più avanzato il che si chiamava Platini. Negli anni Ottanta passò alla storia con il nome di «quadrato magico». La Roma di gioca con tre registi. No, con tre incontristi (facciamo due e mezzo). No, con tre universali. Il valore aggiunto arriva anche da , che il tecnico di Nemours sta utilizzando più avanzato nel ma che, a tutti gli effetti, resta un centrocampista offensivo. Si parla molto dell’attacco senza punti di riferimento fissi, con le tre punte che si scambiano spesso di posizione, ma la stessa idea è quella che ispira anche il centrocampo giallorosso.

Certo, è spesso l’uomo davanti alla difesa, ma non ha alcun problema a coprire per un’azione o più anche quel ruolo. Così come la regia della squadra passa dai piedi di , poco importa che parta da destra (Xavi, nel è il regista anche se è Busquets a giocare da centrale) o che, come nel derby, salga in posizione più centrale a formare un . Un gioco simile, però, può riuscire solo con giocatori tecnicamente ineccepibili. Ecco perché ha messo il veto, nel precampionato, alla cessione di o DDR. I protagonisti giocano bene per la squadra e si divertono. : «Adesso siamo un gruppo». : "Abbiamo imparato sulla nostra pelle che è più facile essere in vetta con la miglior difesa che con il miglior attacco ». : «Giocare con compagni simili è facile. ha un talento enorme, sa fare tutto». La prossima partita, contro l’Inter, a San Siro, sarà un banco di prova interessante. Mazzarri ha sempre costruito le sue squadre con un centrocampo folto. La sfida con sarà il top anche della tattica.

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