GASPORT (R. PALOMBO) - Nato per stupire, Rudi Garcia deve essersi divertito molto, dal giovedì al sabato, nel leggere analisi e approfondimenti sulla striscia record di vittorie della sua Roma, dodici volte a segno nei secondi tempi e mai nei primi
Un, due, tre Florenzi che ribadisce di testa la punizione di Pjanic respinta male da Curci, Gervinho che su un contropiede FlorenziTotti batte ancora
Curci colpevole davere lasciato scoperto il primo palo, Benatia che su corner di Totti sforbicia liberissimo in mezzo allarea mentre Antonsson si limita ad osservarlo: dopo un quarto di partita la Roma dei secondi tempi ha già chiuso i conti, ben prima del bis di Gervinho e del 50 di Ljajic, suo sostituto di lusso. Certo, il Bologna è assai stordito di suo nonostante le plateali reprimende che gli riserva un Diamanti più disperato di Pioli, ma la Roma, credeteci, fa impressione.
Condizione super La cosa che più balza agli occhi è la straripante condizione fisica di tutti, dicasi tutti, i suoi giocatori. De Rossi e Balzaretti, che appena qualche mese fa si trascinavano per il campo, sono letteralmente risorti. Per non parlare di super Gervinho leggendario il suo 40 al quarto dora della ripresa che era dato per disperso in Premier League e che Garcia (suo tecnico a Lilla) ha fortemente voluto. In estate, il tecnico ha puntato molto sul pallone e la velocità, e poco sul fondo. Risultato: oggi laRoma arriva prima su tutti palloni e corre il doppio degli altri. Durerà? Forse sì, forse no. Intanto vince.
Il gruppo I successi fanno morale e cementano il gruppo, che Garcia è bravissimo a tenere unito anche grazie alla capacità di coinvolgere tutti, anche lultima delle riserve. Il beneficiato di turno è Torosidis, perché tocca a lui questa volta sostituire linfortunato Maicon. La Roma per il resto è quella solita: una mediana dacciaio dove De Rossi fa il vertice basso e limita Diamanti, mentre Strootman svelle palloni al nemico e Pjanic li cesella in dialogo con Totti che giostrando da finto centravanti determina in realtà una costante superiorità numerica in mezzo al campo. Poi due frecce, Gervinho e Florenzi, con una terza (Ljajic) che scalpita in panchina aspettando il proprio turno che arriverà insieme al gol. Dietro, due centrali solidissimi e uno, Benatia, pure goleador (due reti in cinque giorni), e dei difensori laterali, potenziale punto debole, che a cominciare da Balzaretti (effetto derby) prendono sempre più coraggio. La Roma è questa e per ora è bellissima.
Pioli in croce Sarà stata anche lassenza di Natali, squalificato, ma la difesa rossoblù con Antonsson e Mantovani centrali è improponibile, al di là della serata storta dellex romanista Curci. Sedici reti al passivo, peggio del Bologna ha fatto solo il Sassuolo e ci sarà un motivo. Dalla metà campo in su, grazie a Diamanti ma anche allintraprendenza degli esterni Kone e Laxalt, il Bologna ha invece delle potenzialità. Quanto sia giusto insistere sullargentino Cristaldo, qui oggetto misterioso, disponendo di Bianchi e Moscardelli, è quesito che giriamo a Pioli.