De Rossi ritorna al centro di tutto

05/08/2013 alle 10:21.

CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Scalda il cuore vederlo ridere. Era un po’ che non ci riusciva con tutta questa frequenza. Rideva a casa, non in giro per il mondo. Comunque non con la Roma [...]. Daniele De Rossi, il figlio prodigo [...]. Più degli allenatori, più di chi lo ha fischiato, è stato bizzarramente Jim Pallotta ad andare vicino alla probabile verità



SENTIMENTI - 
Oggi come oggi la prospettiva di una cessione di sembra scongiurata. Resta ad angosciare, come un monolite sulla linea dell’orizzonte, il contatto obbligato con il Chelsea di Mourinho, la squadra e l’allenatore che lo vorrebbero [...]. Diciamo quel che si vede: che ha ripreso possesso della squadra e dei suoi sentimenti nei confronti di questa; che in allenamento il giocatore non smette mai di correre e che il suo modo di appoggiare e lanciare il pallone è tornato quello delle scorse stagioni, accompagnato da una disinvoltura di spostamento pressoché inedita [...]. Il suo calcio è ragionato, di istintivo ha soltanto il tocco e la furia. L’allenatore , che s’inquieta all’idea di perderlo per qualsiasi motivo, lo guarda giocare le partite da qualche gradino di tribuna di altezza, a fianco dell’assistente Bompard. Poi scende ad attraversare il campo, parla con la squadra, indica e dispone. Quando dal bordo del prato esprime giudizi li introduce sempre con una parola: Daniele. Daniele, così. Daniele, bravo. Daniele, perfetto. 


GUFI - Sarà forse che prima si sentiva solo e adesso ha superato indenne il mezzogiorno di fuoco. C’è qualcuno che lo aiuta. molto ben sistemato a raccordare attacco e difesa, a rovesciare e indirizzare l’azione, al limite Bradley che è sempre nel punto in cui il manuale del mediano lo conduce. Ora ha il tempo di scegliere e lo spazio per far passare il pallone dove ritiene opportuno. Niente più gufi sulle spalle. Corre più degli altri, ha idee più degli altri, si spalanca in scivolata più degli altri [...].

E’ quello che parla con i nuovi arrivati e urla loro suggerimenti, senza assumere l’aria del saputo. e Jedvaj lo hanno pubblicamente ringraziato per questo. E’ quello che accompagna nei negozi i colleghi del centrocampo come se dovesse mantenere stretti gli spazi del reparto dovunque si cammini. E’ quello che la squadra non vorrebbe perdere. Neppure . Che infatti lo sta gestendo con calma, come un mecenate gestisce un fragile artista o un artista amareggiato.