Allegri, schiaffo alla Roma

03/06/2013 alle 09:29.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il pranzo leggero a Fiumicino, per guardare lontano e cercare finalmente l’approdo. Walter Sabatini, davanti al mare e al secondo voltafaccia di fine stagione, cambia obiettivo, sapendo che la cena, anche se di altri, sarebbe stata pesante solo per lui che da mesi ha carta bianca da Pallotta.

 
IL VERTICE A TAVOLA
Berlusconi anticipa tutti e anche il lieto fine. Per il Milan, non per la Roma che incassa il nuovo schiaffo. E questo brucia. L’ex premier atterra a Villa San Martino alle ore 19, in elicottero. Viene da Linate, dove è arrivato in aereo da Roma. Galliani si presenta alle 20 e 15, con il solito suv nero e accompagnato dall’addetto stampa Sapienza. Lo segue una station wagon che ospita Buzzi, il fotografo ufficiale del Milan. Spetta a lui lo scatto d’onore, dopo tre ore di discussione e il comunicato sul sito del club di via Turati: stretta di mano, per la pace tra il presidente e l’allenatore, anche se è più corretto definirla tregua. Allegri è l’ultimo a varcare il cancello ad Arcore, mezz’ora dopo l’ad. A cena, semplice il menu con insalata, tortellini e gelato (e partita della Primavera, invece di Livorno-Empoli: decide tutto il padrone di casa...), il chiarimento che la Roma aveva messo in preventivo da giovedì. E ieri sera ha dovuto prendere atto che, dopo Mazzarri, anche il livornese ci ha ripensato, tenendosi stretta la panchina rossonera. E solo per un anno.
 
IL DISCORSO DELL’EX PREMIER
Berlusconi è ripartito dalla sua frase che preparava la fumata bianca. Non si cambia tecnico, almeno fino alla conclusione della prossima stagione. «Basta mettersi una mano sulla coscienza». E’ stato, dunque, molto chiaro con Allegri che per ora non può pretendere niente, soprattutto perché c’è da fare attenzione al bilancio. Nessun prolungamento di contratto, nemmeno di un anno come avrebbe inizialmente voluto l’interlocutore: gli acquisti, come nell’estate scorsa, dipenderanno ancora dalle cessioni. In partenza Robinho e Boateng, più uno tra Abate e Antonini. L’allenatore, preparato da Galliani che di fatto ha risolto la crisi interna, non fa una piega, insistendo però sui rinforzi, almeno uno per reparto: Ogbonna, Poli e Cerci. La rosa sarà di 25 calciatori, compresi i 3 portieri. Tra dodici mesi decideranno se andare avanti insieme o dirsi addio: dipenderà dall’andamento dell’annata. Anche se la possibile qualificazione alla fase a gironi della e l’eventuale partenza convincente in campionato potrebbero spingere Berlusconi a concedere un anno in più di contratto al livornese. Il presidente, motivando le sue accuse alle scelte fatte da Allegri durante la stagione e indirizzando le linee guida per il gioco della prossima, accontenta il tecnico: qualche carezza in più e meno critiche in pubblico. Per non essere delegittimato. Saluta a mezzanotte e un quarto e fa salire sulla sua auto Galliani. Porta l’ad a casa. E lo ringrazia.