Allegri-Roma: tempo scaduto

02/06/2013 alle 12:04.

IL TEMPO (A. AUSTINI) - La pazienza è finita. O Allegri si libera dal Milan stasera, quando incontrerà Berlusconi ad Arcore insieme a Galliani, oppure la Roma sarà costretta a cercare un altro allenatore. A giudicare dai segnali di ieri, il toscano si è allontanato dai giallorossi. «Ho parlato con Max e mi ha assicurato: resto al

La snervante telenovela è ai titoli di coda. Oggi Allegri, che voleva seguire la gara del Livorno, resterà invece a Milano per capire ci sono le condizioni per restare, anche se la partita che si gioca tra Berlusconi e Galliani è molto più alta. Il presidente si è stancato dell’allenatore e della difesa operata dal dirigente, ha puntato da tempo su Seedorf con l’appoggio della figlia Barbara ma è pronto a un «armistizio» per il bene di una squadra chiamata a qualificarsi alla tra due mesi. E Allegri, nonostante tutto, in cambio di qualche parola di conforto è pronto a turarsi il naso e continuare il suo lavoro. Evidentemente la Roma non lo convince fino in fondo. Se fosse vero il contrario, lo scopriremo entro stasera. I dirigenti di Trigoria sono stanchi di attendere. «Basta, non possiamo più aspettare i cenacoli milanesi» è il messaggio di frustrazione che emerge dal quartier generale giallorosso. lo ha fatto presente ad Allegri venerdì e ieri è tornato nella Capitale. A mani vuote. Il ds è irritato e preoccupato dalla prospettiva di cercare un’alternativa che in partenza sarà bollata come terza o quarta scelta. Sì perché dopo il voltafaccia di Mazzarri, quello dell’altro livornese sarebbe una brutta botta, l’ennesima da far digerire a un ambiente in subbuglio. Per questo, almeno fino a stasera, una porticina va tenuta aperta.
 
Da un paio di giorni, comunque, i dirigenti hanno ricominciato a battere altre piste. Ieri un nuovo confronto della triade romanista, con Baldini sul piede di partenza ma comunque intenzionato a non mollare la barca fino a quando le acque non si saranno calmate. Serve un tecnico di spessore. Preferibilmente un italiano e tra quelli liberi solo Mancini risponde all’identikit. Finora, però, con l’ex condottiero del non si è andati oltre a un timido corteggiamento reciproco. L’altra idea intrigante - riportare Spalletti a Trigoria - è frenata dal contratto d’oro che lega il toscano allo Zenit. Un’opzione più concreta è Donadoni, che dovrebbe però superare le antiche ruggini con : quando era ct si oppose al suo ritorno in nazionale.
 
E allora bisogna spostare il mirino all’estero. Bielsa è un candidato credibile sin dall’inizio dell’era americana. Ieri ha chiuso la sua esperienza al Bilbao, il problema è l’interesse forte del Santos. Che si è mosso prima della Roma. Blanc, invece, sembra destinato al Paris Saint Germain non appena riuscirà a trovare una via d’uscita e sedersi sulla panchina del Real Madrid. A Baldini non dispiace affatto Rijkaard, uno capace di riprendere i fili del calcio di Luis Enrique. Sarebbe comunque una scommessa, al pari di e Rodgers.
Sfogliando la margherita, bisogna tornare in Italia con un quartetto di allenatori che a Trigoria ci verrebbero a piedi: Pioli, giudicato però troppo «aristocratico» per la situazione attuale; Panucci, sondato con serie intenzioni dopo l’esonero di Zeman, ma tutto da scoprire nel nuovo ruolo; Di Francesco che dovrebbe comunque liberarsi dal Sassuolo e il grintoso Colantuono. Nessuno di loro risponde ai criteri della Roma. Ma una piccola speranza, con un caos del genere, possono davvero averla tutti.