IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Franco Baldini, a fine stagione, si farà da parte. Proprio come accadde un anno fa, il dg giallorosso incontrerà Pallotta per comunicargli di essere pronto a dare le dimissioni.
LA CADUTA DEL DG - Baldini, già in autunno, avrebbe voluto più potere allinterno della struttura societaria. Era una promessa che gli aveva fatto, a luglio, James Pallotta in persona, durante la tournée negli States. La vicenda dello sceicco e lesonero di Zeman non hanno certamente aiutato il dg che spesso, anche ultimamente, ha ricevuto, dentro Trigoria e platealmente, più critiche che consensi. I collaboratori di Pallotta lo hanno definito distaccato o quantomeno non partecipe come allinizio dellavventura, in alcuni casi si sono lamentati degli sbalzi dumore e in assoluto della presenza-assenza. Baldini, stufo di certe lamentele, si prepara a lasciare. Lo aspetta il Tottenham a Londra.
LASCESA DEL DS - Sabatini è ormai il capo assoluto a Trigoria. Come Andreazzoli, è sempre dentro il centro sportivo e ogni decisione si prende nel suo ufficio. Per la proprietà non si discute e il suo rinnovo di contratto va dato per scontato. Dallestate scorsa, è stato lui a scegliere che cosa fare e in qualsiasi settore, dallindividuazione, uno per uno, dei tanti componenti dellufficio di comunicazione a quella del preparatore dei portieri, dalla promozione di Andreazzoli agli uomini da affiancare al traghettatore, dal primo contatto con Allegri alla virata su Mazzarri. E lui che parla a quattrocchi con i giocatori, in particolare gli stranieri. Il suo primo interlocutore è Burdisso. Pallotta non gli metterà nessuno sopra anche se Baldini andrà via. Gli chiederà solo se avrà bisogno di potenziare il suo staff di collaboratori, magari prendendo lamico Sensibile, ex ds della Sampdoria, o dando più spazio al suo braccio destro Frederic Massara. A questultimo, per ora, Sabatini ha promesso il ruolo di responsabile del settore giovanile, ma un paio di mesi fa Baldini si è impegnato con Bruno Conti per confermarlo e lattuale capo dei giovani ha accettato una riduzione dello stipendio. Toccherà al ds, entro fine stagione, sistemare la questione.
I DOPPIONI - Il ceo Zanzi rimane il trait dunion tra Roma e Boston. E lad Fenucci è poco coinvolto. Entra in scena solo quando deve rappresentare il club in Lega e nelle riunioni sullo stadio di proprietà. E linterlocutore della Banca che avrebbe voluto un uomo di forte personalità: Lo Monaco, ex ad del Palermo. Troppo accentratore, però, per convivere con Sabatini che ne ha respinto la candidatura.