IL MESSAGGERO (U. TRANI) - La svolta per la Roma è tattica. Inutile cercare altre spiegazioni al primo successo in campionato nel nuovo anno. Perché, nelle due partite della gestione Andreazzoli, è chiara la modifica del sistema di gioco e, di conseguenza, dellatteggiamento in campo. Pure se la differenza, non solo
IL SISTEMA DI GIOCO Andreazzoli, nella sua carriera, ha avuto esperienze con tutti i moduli. Ma la modifica di due giorni fa non è venuta fuori allimprovviso. Perché al 3-4-2-1 utilizzato contro i bianconeri era arrivato già dalla gara di Genova. A metà ripresa e sotto di un gol contro la Sampdoria, con un cambio era passato dal 3-5-2 allassetto di sabato sera. Fuori Bradley e dentro Florenzi, con questultimo sistemato sulla fascia destra dove contro la Juve ha giocato Torosidis. Lamela è salito a fare la mezza punta accanto a Totti, con Osvaldo centravanti. A centrocampo, la coppia Pjanic e De Rossi. Corsa e copertura sui lati, qualità in mezzo.
LA DISPONIBILITÀ DEL GRUPPO Conta, e molto, il sacrificio degli interpreti. Lesempio dato da Lamela, contro i bianconeri, è il più evidente: nel momento di sofferenza durante il primo tempo, si è abbassato in mezzo ai due mediani e ha al tempo stesso disturbato Pirlo, punto di riferimento di Conte. Il sistema di gioco, con larretramento sulla linea dei tre difensori di Torosidis e Marquinho, era il 3-5-2. Mossa che ha restituito certezze alla squadra. Lì ha capito che avrebbe resistito contro la capolista.
LA FANTASIA AL POTERE Dalla disponibilità dei singoli è nata linterpretazione della gara nella ripresa. E come se, arrivati allintervallo senza prendere gol contro la prima in classifica, i giallorossi avessero acquisito la sicurezza per giocarsi alla pari la sfida. A quel punto è venuta fuori la qualità dei singoli. Se cè ordine e soprattutto collaborazione, è possibile giocare anche con quattro giocatori con caratteristiche offensive. Pjanic un pò più basso del solito, ma comunque libero di poter salire, alternandosi negli inserimenti con il partner De Rossi; Lamela e Totti con ampia libertà alle spalle di Osvaldo che ha fatto sponda e finalizzato. Dallumiltà dei primi quarantacinque minuti, con baricentro anche troppo basso, alla disinvoltura del secondo tempo. Dal contropiede alla formula mista, cioè alternando il lavoro sulle corsie e la ricerca della profondità con le ripartenze brevi grazie alla maggiore aggressività.
LE ALTRE OPZIONI La difesa a tre regala più serenità alla squadra, portiere compreso. Data per scontata la linea arretrata, sarà più facile, in ogni situazione, sostituire gli interpreti. Quando rientrerà Castan, Piris può passare a destra. Torosidis, come Florenzi, può giocare sulle due fasce, anche se a sinistra avrà più spazio Balzaretti (o Dodò). E Pjanic fare la mezza punta. Bradley è lalternativa in mezzo. Questo con il 3-4-1-2. Che però non è lunico sistema di gioco di questa Roma che riparte dallottavo posto.