IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Controllo con linterno sinistro, tiro di destro, botta in diagonale, la palla non è così veloce da non farsi vedere e accompagnare durante la traiettoria che finisce in rete, ma poi diventa il La per unaltra parabola, unaltra sarabanda di umanità, di calcio, di antichità: goooooooooool. La parte più bella arriva adesso, dopo questo improvviso e provvisorio 2-1 che fa immediatamente luce sul buio sopra questa città toscana ostile.
"Levatevi!" fa con la mano. E corre fino a quel vetro, lo stesso posto destinazione Paradiso, dove sei anni fa tracimò il Mare di Roma, Daniele De Rossi. La bellezza della vittoria della Roma di ieri sta soprattutto nellesultanza ragazzina di Simone Perrotta da Ashton provincia di Calabria, ma ormai di Roma e basta. La copertina, il titolo, leditoriale se li prende lui. E il minimo per chi regala - perché le vive - emozioni di un calcio che non cè più. Vecchia Roma sotto la luna che non canti più (quando riapriranno le trasferte per tutti? Quando toglieranno le tessere anche alle corse come quella di ieri di Perrotta?).
Vecchia Roma che è una canzone infinita suonata ogni volta da Francesco Totti (ma lui non ha età) ma non è quella che ha vinto ieri a Siena. Non chiosatelo così questo Siena-Roma 1-3, terza vittoria consecutiva, e su un campo dove aveva vinto solo la Juve e dove non ci segnava praticamente mai nessuno. Un anno e cento giorni dopo il gol di Perrotta al Chievo (1-0) di quella Roma a Siena cerano proprio soltanto Perrotta e Totti (Doni, Cassetti, Burdisso, Juan, dal 40st Loria, Riise; De Rossi, Pizarro, Menez, dal 34st Taddei; Perrotta, dal 29st Brighi; Vucinic, Totti. A disposizione: Lobont; Castellini; Simplicio; Borriello. Allenatore: Montella). Un anno e cento giorni sono niente ed è cambiato quasi tutto: ieri cerano Marcos che è del 94, Pjanic (90), Florenzi (91) come Destro (finalmente un ex che esulta ai gol) che segna di testa e di sinistro, e mancava un titolarissimo come Lamela (92). Vecchia e nuova Roma, guidata da un vecchio e nuovissimo allenatore. Cè tutto. Siamo alla sintesi (il numero 3 di cui ha parlato Totti). Vecchia e nuova Roma, perché quella che ha vinto ieri, in quella corsa di Simone Perrotta, è ciò che va oltre il tempo e la fa eterna: il sentimento di chi lama.