IL ROMANISTA (D. GALLI) - «Le pressioni mediatiche forti ci sono state. Pressioni piacevoli. Ma sono cessate quando ho annunciato alle parti interessate che io volevo restare». Non era una conferenza stampa qualsiasi, ma la conferenza.
Fonti azzurre raccontano che Prandelli ha detto ai suoi collaboratori di essere convinto che, qualora dovesse partire, Daniele sceglierebbe Parigi. Voci, indiscrezioni, contano i fatti. Certo. Però i fatti sono che le sirene esistono, come ha ammesso lo stesso De Rossi. E se il Manchester City lo aveva corteggiato a lungo questa estate, il Psg ultimamente si sta esponendo in maniera forse persino spudorata. «De Rossi è sicuramente un buon giocatore, tra i migliori centrocampisti che ci sono, ma le transazioni non si fanno sui giornali e non abbiamo parlato con la Roma». Sono le parole di Nasser Al Khelaifi, il presidente del club parigino. Anche Ancelotti non ha fatto mistero dellinteresse della società francese: «De Rossi è un grande centrocampista e credo normale che sia stato accostato al Psg perché il Paris Saint Germain è uno dei pochi club che può spendere nel mercato, ma mi risulta che il mercato in questo momento sia chiuso. Se ne potrà parlare semmai a gennaio». Presidente, tecnico. E giocatori.
Lavezzi gli ha aperto non la porta, ma un portone: «De Rossi da noi? Certo che mi piacerebbe, è un bravo giocatore». Idem Ibrahimovic: «Lo vedo bene in tutte le squadre, De Rossi è un grande campione, spero che arrivi. Se è vero, con lui diventiamo ancora più forti». Soldi, la Champions, la distanza non eccessiva da Roma. Tra le sirene, il Psg è sicuramente la più insidiosa. Al secondo posto cè il Manchester City. «È difficile che arrivi - aveva chiarito Mancini ad agosto - ma dallalto della mia esperienza so che fin quando il mercato sarà aperto tutto può succedere, per qualsiasi giocatore». Non è successo, però il corteggiamento andava avanti già da un po. «De Rossi è un grande giocatore, come Yaya Tourè, ma è ancora della Roma, una grande squadra. Non so se la lascerà».
È sempre Mancini a parlare, otto mesi prima. Psg, City. E Real Madrid. Mourinho non ha mai nascosto lammirazione profonda per Daniele: «È uno dei pilastri della squadra ed uno dei migliori giocatori italiani». Prima della sua presentazione a Madrid - eravamo a fine maggio di due anni fa - si era preventivamente arreso: «Credo sia impossibile prendere De Rossi, perché la Roma sono Totti e De Rossi. Totti tra poco chiude la carriera e il suo testimone sarà preso da De Rossi. È romanista da sempre e penso che acquistarlo sia impossibile». Così è stato. Due anni dopo, Daniele è ancora un patrimonio giallorosso. Lo è nonostante queste maledette, fastidiosissime sirene.