IL MESSAGGERO (S. CARINA) - La comunicazione della formazione che sarebbe scesa in campo contro lAtalanta, come dabitudine, Zeman lha data negli spogliatoi dellOlimpico, poco prima che Totti e compagni scendessero in campo per il riscalda
A sorprendere più delle scelte, dunque, sono state le parole dellallenatore nel post-gara quando Zeman non è andato tanto per il sottile nei confronti di Osvaldo e De Rossi: «Vorrei che tutti pensassero alla squadra invece di pensare ai fatti propri». Un affondo che i diretti interessati non hanno gradito. E anche la società ne avrebbe fatto volentieri a meno, consapevole delle polemiche che sarebbero scaturite.
Ieri molti tifosi intervenendo nelle radio locali, stella polare degli umori della piazza, hanno invocato lintervento di Baldini o Sabatini. Questo non avverrà. La dirigenza, infatti, non ritiene che la querelle possa esser considerata una questione disciplinare, come accadde invece nella passata stagione a Udine (litigio Osvaldo-Lamela) e a Bergamo (ritardo di De Rossi alla riunione tecnica). La questione, dunque, sarà risolta tra i diretti interessati, al ritorno dalle Nazionali. Da registrare che almeno ieri, non ci sono stati contatti telefonici tra le parti.
La situazione che vive lo spogliatoio della Roma è delicata. Sono in molti, infatti, ad avere delle perplessità sulle metodologie zemaniane. Non si tratta di una questione di dolo da parte dei calciatori ma di una difficoltà ad accettare quello che il tecnico propone. Più di qualcuno, infatti, si era abituato alle innovazioni di Luis Enrique e tornare ai ritiri e alle doppie sedute (con orari completamente diversi da quelli dello scorso anno) ha creato un inevitabile disagio. Malumore acuito anche dalla tipologia di allenamento: con lasturiano, a parte la palestra, la preparazione atletica durante la settimana si effettuava solamente con il pallone. Tanto pallone, abbinato alla tattica, al possesso palla e a qualche giochino divertente affrontato dai calciatori anche con un pizzico di incredulità, come se fosse una roba da bambini.
Con Zeman è tutto diverso e il fatto che i risultati sinora non siano stati soddisfacenti non ha certo favorito il cambio di metodolgia. Ma le perplessità non finiscono qui: oltre a quelli contrariati dagli allenamenti troppo faticosi, cè anche chi vorrebbe un atteggiamento tattico più accorto, chi trova grandi difficoltà a mettere in pratica quello che il boemo chiede, chi amerebbe essere impiegato in un ruolo diverso e chi denuncia un dialogo assente con il tecnico. A conti fatti, la lista è lunga.