IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Dalla panchina dellOlimpico al campo dallenamento di Coverciano con la Nazionale. Il giorno dopo la discussa esclusione con lAtalanta, De Rossi e Osvaldo sono stati catapultati in azzurro. Ci rimarranno dieci giorni, en
Ma soprattutto De Rossi si è infuriato per gli articoli usciti su una sua presunta lamentela nel corso di un confronto tra squadra e tecnico per gli eccessivi carichi di lavoro dellallenatore e per le troppe doppie sedute. Lamentela che invece non cè mai stata. E lunico confronto che Zeman ha avuto di recente con i giocatori è stato con Burdisso, avvenuto peraltro non dopo la partita con la Juve ma dopo quella con la Sampdoria. Con Nico a spiegare le sue attuali condizioni fisiche e le difficoltà a mettere in atto le indicazioni del tecnico e il boemo a incoraggiarlo a proseguire sulla strada intrapresa. Un confronto, appunto, non uno scontro. Tanto che domenica in conferenza Zeman ha ribadito la stima nel giocatore: «Burdisso? Vorrei venti giocatori con la sua mentalità e la sua applicazione. Ora non riesce a rendere al meglio, ma ne vorrei venti così». E De Rossi? La sua esclusione non pare dunque tanto dovuta ad una mancanza di impegno in allenamento, quanto piuttosto ad una condizione non eccellente e ad una non piena convinzione nelle potenzialità di questa squadra, almeno a certi livelli e per ambire a certi obiettivi. Quegli stessi dubbi palesati piuttosto chiaramente nel dopo Juventus-Roma con quel «chi parla di scudetto non fa il bene della Roma».
Lallenatore è e resta Zeman, che quindi ha il diritto-dovere di fare delle scelte, sicuramente non le fa per ripicca ma solo per il bene della squadra. Zeman considera De Rossi per quello che è: un gran giocatore. Che finora non è stato allaltezza delle sue qualità, tutto qui. Quello che Zeman pretende però è una convinzione totale nel lavoro e negli obiettivi da centrare. Insomma De Rossi e Zeman devono ritrovarsi, tornare a capirsi. Come avevano fatto nei primi giorni insieme, con Daniele che un po di tempo più tardi aveva detto: «Dopo tre amichevoli e un mese abbondante di allenamenti con Zeman ho scoperto una persona che non pensavo fosse così piacevole. Credevo fosse un musone, invece anche a livello umano è una scoperta, un uomo dalla battuta pronta, sono contento di lavorare con lui e mi piace questo grande entusiasmo che lo circonda». Tra 10 giorni torneranno ad incontrarsi.
Ora cè la Nazionale di Prandelli che ieri in conferenza sulle esclusioni e sulle dichiarazioni di Zeman ha spiegato: «Ancora non ho parlato con i due giocatori (Osvaldo e De Rossi, ndr) ma dovrò farlo. Zeman avrà avuto i suoi buoni motivi, conoscendo il personaggio queste potrebbero anche essere delle provocazioni. Io mi immedesimo nei giocatori e penso che in Nazionale sia De Rossi che Osvaldo abbiano voglia di rimboccarsi le maniche e far vedere che certe preoccupazioni su di loro non sono vere. Qui in Nazionale De Rossi e Osvaldo sono sempre stati disponibili, capaci di allenarsi anche due volte al giorno. Ma rispetto ogni mio collega, le scelte di un tecnico di club sono sacre e legittime». Ieri intanto prima giornata di allenamento per gli azzurri in vista del doppio impegno di qualificazione ai Mondiali del 2014 contro Armenia e Danimarca. Seduta pomeridiana in palestra, lavoro supplementare solo per De Rossi, Osvaldo, Giaccherini e Bonucci, che hanno svolto giri di campo e scatti sulla breve distanza. Venerdì la trasferta in Armenia, martedì a San Siro con la Danimarca. Poi sarà di nuovo Roma