IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Un pomeriggio di ordinaria follia... in compagnia di Zeman. Non bastano quarantacinque minuti giocati su un buon livello, due gol realizzati e almeno altri quattro divorati per portar via dallOlimpico i primi tre punti della stagione contro un Bologna, modesto, che comunque ci ha creduto ed è
Troppo facile liquidare largomento con il classico «queste sono le squadre di Zeman», perchélaRoma,dopo i lsuccesso netto contro lInter a San Siro, pensava di aver già trovato la quadratura di un cerchio che invece ieri è tornato a «deformarsi ». Il problema è sicuramentefisico, perché nella ripresa il calo giallorosso è stato evidente, ma probabilmente cè anche unaspetto mentale: auncerto punto, dopo aver dominato il Bologna per un tempo intero, la Roma si è sgretolata in un minuto incassando il primo gol da un ex giocatore grazie a uno svarione difensivo clamoroso (Piris), e il secondo con un azione praticamente fotocopia neanche un minuto dopo. Troppo anche per una squadra di Zeman. Senonfosse per la clamorosa sconfitta che ha cambiato radicalmente il pomeriggio dei giallorossi, iniziato con un bel sole,due gol ed emozioni e finito poi in lacrime, sarebbe il caso di analizzare due tronconi della partita: primo tempo assolutamente sufficiente,bene le scelte di Zeman che ha ridato fiducia a Lamela (gran golilsuo) e Florenzi e ritrovato Balzaretti in difesa. Così come la condizione di capitan Totti, sul destro del quale nasce il rimpallo che manda in rete Florenzi( secondo gol in due partite) e i movimenti di Destro utilizzato finalmente in mezzo.
Piace anche Piris che «spinge» in avanti e fa pure un paio di buone chiusure. Insomma dopo i due fischi di Guida ci si aspettava un secondo tempo di «mantenimento »einvecenella ripresaè stata unaltra gara. Pochi minuti del secondo tempo e Agliardi fa una gran parata sul primo affondo romanista: è lepisodio che farà girare il pomeriggio giallorosso, complici anche due cambi «strani» del boemo che mette dentro Nico Lopez per un buon Lamela eMarquinho per Pjanic. LaRoma lascia spazio e il Bologna prende confidenza, sale e alla fine colpisce la distratta retroguardia giallorossa letteralmente in bambola. Succede tutto in un minuto: due gol e palla al centro. Il finale, data laria,non può essere diverso e visto che il Bologna non è in grado di vincerla questa partita, ci pensa la Roma a mettergliela su un piatto dargento.
Scontro modello Gialappas Stekelenburg-Burdisso, con il portiere in colpevole, e Gilardino( sì, ancora lui)che deposita comodamente in rete facendo bollire il sangue ai romanisti rispediti a casa imbufaliti. Alla fine lOlimpico che doveva essere il dodicesimo uomo della Roma (quasi cinquantamila tifosi per ognuna delle due gare), sta diventandounasortadiincubo: i giallorossi non vincono in casa da cinque mesi e unpunto in due partite (per altro con Catania e Bologna) non sono una risposta adeguata per una squadra tornata a sognare in grande. Una settimana difficile aspetta Zeman e la Roma, allorizzonte cè la trasferta di Cagliari che, vista laria, non sarà affatto una passeggiata.