IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Antonino Pulvirenti, presidente del Catania, continua a tenerlo bloccato («Da qui non si muove», ha ribadito anche ieri) ma la firma di Vincenzo Montella con la Roma dovrebbe arrivare nel giro di pochi giorni. In attesa dellufficializzazione dellaccordo, proviamo a spiegare come giocherà
Il 4-3-3 di Montella (che nella sua esperienza a Catania ha proposto in alcune occasioni anche il 3-5-2) parte da unaccurata fase difensiva: quattro uomini in linea davanti al portiere, con i due centrali in stile armadio e i due esterni pronti, a seconda di dove si sviluppa lazione avversaria, a fare la diagonale interna diventando così il terzo centrale. In fase di possesso palla, uno dei due esterni rimane bloccato dietro in modo che la linea difensiva sia composta sempre almeno da tre elementi per evitare che la squadra, in caso di perdita di pallone, sia facile ostaggio dei contropiedei avversari. Rispetto al modulo di Luis, insomma, cambia completamente in fase di possesso palla il lavoro dei due esterni, che con lasturiano sono proiettati costantemente allattacco e quasi sempre posizionati nella metà campo avversaria. E con Luis il terzo difensore centrale non è mai uno dei due esterni ma il centrocampista centrale, tipo De Rossi, e mai uno tipo Rosi o Josè Angel.
La posizione dei due esterni di difesa chiama direttamente in causa i due attaccanti laterali: Montella li vuole rapidi, abilissimi nelluno contro uno, cioè in grado di saltare luomo per offrire la palla-gol. Difficilmente, di conseguenza, lintermedio di centrocampo va a fare la sovrapposizione sullattaccante esterno. Traduzione: lattacco è più affidato ai giocatori che al gioco. Unaltra differenza tra il calcio di Luis e quello di Montella va rintracciata nella posizione (e nelle caratteristiche) dellattaccante centrale, vertice alle spalle (trequartista, di fatto) delle due punte esterne con lasturiano, vertice (centravanti puro) davanti alle due punte esterne con lAeroplanino. Un riferimento centrale che sia qualitativamente in linea con gli attaccanti esterni, quindi molto abile tecnicamente. I due attaccanti esterni in fase di non possesso devono partecipare attivamente alla fase difensiva, andando a completare il 4-5-1.
A centrocampo Montella vuole un centrale di qualità e due intermedi di qualità/quantità. A Catania ha spostato un trequartista, Lodi, nel ruolo di centrale, un po quanto fatto da Zeman a Pescara con Verratti. Senza dimenticare che lo scorso anno sulla panchina della Roma, Vincenzo aveva affidato le chiavi del centrocampo ad un altro ex trequartista, Pizarro. Lui in quel ruolo vuole un elemento di spiccata tecnica, uno in grado di far partire o ripartire lazione in tempi rapidissimi e, preferibilmente, palla a terra.