CORSERA - (L. VALDISERRI) Livin' la vida loca. Catania e Roma, Vincenzo Montella e Luis Enrique Martinez Garcia, dimostrano con i fatti che anche in 30' si può fare buon calcio, seminare emozioni, dare un significato all'euro che i tifosi
SORPRESA -Tutti si aspettano il baby tridente Lamela-Borini-Bojan e l'asturiano lo ringiovanisce ancora: fuori Bojan e dentro Piscitella, che aveva esordito in serie A domenica scorsa nel finale della gara contro l'Inter. Le carte d'identità dicono: Borini 20 anni, Lamela 19 e Piscitella 18. Il totale fa 57. Il fatto che Jovanotti (concerto ad Acireale) sia passato dall'hotel dei giallorossi nel primo pomeriggio rende scontata la battuta. Essere giovani, di per sé non è un merito. Ma far giocare i giovani che lo meritano, senza farli ammuffire in Primavera, serie B o in tribuna, lo è sicuramente. Per fare una bella partita, però, bisogna essere in due e Vincenzo Montella fa la sua parte, alla grande. Non ha un esterno sinistro di difesa che sia uno e allora schiera tre centrali (Bellusci, Legrottaglie, Spolli), mettendo Gomez e Llama esterni di centrocampo. Il 14 gennaio il Catania aveva creato molto più della Roma, ieri il conto è stato in parità. I giallorossi possono recriminare per un fallo netto di Spolli su Borini al limite dell'area, non fischiato da Tagliavento. Ma Luis Enrique non si è lamentato.Semmai è rimasto di stucco quando l'eruzione dell'Etna ha bloccato sulla pista l'aereo della squadra che era pronta per tornare a casa.