Bojan-Josè Angel, la rivincita

12/02/2012 alle 10:18.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Quando ha parlato con Luis Enrique, giovedì, era più triste che arrabbiato. Non ha mai preteso, Bojan Krkic, di giocare titolare a Catania, ma certo non si aspettava, soprattutto dopo il gol contro l’Inter, un’altra esclusione.



L’allenatore però, onestamente, pretende di più. Ecco perché, esclusione di Catania a parte, Luis Enrique ha chiesto a Bojan più cattiveria, più grinta, più voglia di spaccare il mondo. Non gli rimprovera l’impegno, semplicemente (che poi semplice non è, soprattutto a 21 anni) gli chiede più fame. Gli chiede di giocare con quel coltello tra i denti che, a , ha portato Pedrito a scavalcarlo e che, a Roma, sta facendo sì che
non sbagli una partita. Bojan, piedi d’oro e carattere d’argilla (la definizione è di un giornalista spagnolo e risale a qualche anno fa), domani potrebbe avere di nuovo un’occasione dal primo minuto: Lamela, che per Luis Enrique è un punto fermo, non sta rendendo al meglio e contro la non irresistibile difesa del Siena lo spagnolo potrebbe avere la sua occasione. A lui, se sarà chiamato in campo, il compito di non sbagliare. Chi lo conosce bene lo vede sereno, perfettamente integrato nella realtà romana e romanista, affascinato dalla à (anche ieri ha postato su
e
le foto di Roma sotto la neve) e conquistato dall’ambiente che si respira a Trigoria.
«Vorrebbe giocare di più», sussurrano i suoi amici di . Non lo dicono troppo forte perché Bojan non ama che si parli di lui. E’ il destino (forse triste) di un predestinato, di uno che a 17 anni era considerato il futuro del e della nazionale spagnola e che invece a 21 deve costruire da capo la sua carriera. A Roma cercano tutti di aiutarlo: il mental coach Llorente, il vice di Luis Enrique Moreno, i dirigenti e anche i compagni di squadra. La famiglia sta spesso a Roma con lui, i genitori, anche perché figlio unico, non lo perdono di vista un minuto. E lo invitano, continuamente, a sfruttare ogni occasione.



Percorso simile, anche se i caratteri sono opposti, è quello che sta facendo José Angel. Lui, al contrario di Bojan, non ha dovuto fare i conti con la pressione che tocca a chi è definito un predestinato ma si trova, comunque, a dover dare una svolta alla sua carriera. Dopo un inizio di stagione promettente si è perso, contro l’Inter ha dato qualche cenno di risveglio e ieri, in allenamento, ha addirittura fatto gol. Che sia un segno del destino? Chi lo sa... Di certo le parole di dopo il gol non sono mica così tanto casuali: «Ce l’hai fatta... Ecco perché nevica a Roma...»