IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Quando ha parlato con Luis Enrique, giovedì, era più triste che arrabbiato. Non ha mai preteso, Bojan Krkic, di giocare titolare a Catania, ma certo non si aspettava, soprattutto dopo il gol contro lInter, unaltra esclusione.
Lallenatore però, onestamente, pretende di più. Ecco perché, esclusione di Catania a parte, Luis Enrique ha chiesto a Bojan più cattiveria, più grinta, più voglia di spaccare il mondo. Non gli rimprovera limpegno, semplicemente (che poi semplice non è, soprattutto a 21 anni) gli chiede più fame. Gli chiede di giocare con quel coltello tra i denti che, a Barcellona, ha portato Pedrito a scavalcarlo e che, a Roma, sta facendo sì che Borini non sbagli una partita. Bojan, piedi doro e carattere dargilla (la definizione è di un giornalista spagnolo e risale a qualche anno fa), domani potrebbe avere di nuovo unoccasione dal primo minuto: Lamela, che per Luis Enrique è un punto fermo, non sta rendendo al meglio e contro la non irresistibile difesa del Siena lo spagnolo potrebbe avere la sua occasione. A lui, se sarà chiamato in campo, il compito di non sbagliare. Chi lo conosce bene lo vede sereno, perfettamente integrato nella realtà romana e romanista, affascinato dalla città (anche ieri ha postato su Facebook e Twitter le foto di Roma sotto la neve) e conquistato dallambiente che si respira a Trigoria. «Vorrebbe giocare di più», sussurrano i suoi amici di Barcellona. Non lo dicono troppo forte perché Bojan non ama che si parli di lui. E il destino (forse triste) di un predestinato, di uno che a 17 anni era considerato il futuro del Barça e della nazionale spagnola e che invece a 21 deve costruire da capo la sua carriera. A Roma cercano tutti di aiutarlo: il mental coach Llorente, il vice di Luis Enrique Moreno, i dirigenti e anche i compagni di squadra. La famiglia sta spesso a Roma con lui, i genitori, anche perché figlio unico, non lo perdono di vista un minuto. E lo invitano, continuamente, a sfruttare ogni occasione.
Percorso simile, anche se i caratteri sono opposti, è quello che sta facendo José Angel. Lui, al contrario di Bojan, non ha dovuto fare i conti con la pressione che tocca a chi è definito un predestinato ma si trova, comunque, a dover dare una svolta alla sua carriera. Dopo un inizio di stagione promettente si è perso, contro lInter ha dato qualche cenno di risveglio e ieri, in allenamento, ha addirittura fatto gol. Che sia un segno del destino? Chi lo sa... Di certo le parole di Totti dopo il gol non sono mica così tanto casuali: «Ce lhai fatta... Ecco perché nevica a Roma...»