
CORSPORT (L. FERRAJOLO) - C'è la Roma che fa quattro gol all'Inter e quella che prende schiaffoni a Siena. Poi c'è questa, che è una via di mezzo. Non bellissima, ma nemmeno disprezzabile[...] Mettiamoci pure che questi tre punti, che portano la firma di Borini, consentono alla Roma di scavalcare Inter e Napoli e di alimentare la speranza (o illusione?) di un terzo posto.
PERUZZO SI RIPETE - Ma oltre al gol di Borini, la Roma ha costruito molto, e se mai, la colpa è stata quella di non mettere al sicuro una vittoria, ampiamente meritata ma in bilico sino alla fine. Non ci è riuscita per una serie macroscopica di errori sotto porta, soprattutto nella ripresa, quando ha sbagliato ko facili e decisivi. Ci si è messo anche Peruzzo, arbitro da segnalare alla protezione civile, perchè capace di grandi disastri. Lo stesso che negò alla Juve un rigore evidente, per fallo di mano di Vergassola. Bene, si è ripetuto candidamente. Un tiro di Gago è stato respinto da Ferrario col braccio in piena area e invece di fischiare il rigore, Peruzzo ha visto un fuorigioco non si capisce di chi, perchè solo De Rossi era oltre la linea, ma senza partecipare all'azione.
I gol la Roma li ha sbagliati un po' con tutti e nella ripresa. Al 16 Totti, non ispiratissimo: solo sul secondo palo ha alzato troppo il pallonetto; al 34 Rosi, completamente libero in area, ha calibrato male il diagonale facilissimo; e ancora, nel finale, prima Lamela e poi Marquinho, appena entrato, si sono fatti ribattere la conclusione da Mirante in uscita. Uno sperpero indecoroso, che la Roma avrebbe potuto pagare a caro prezzo sull'unica occasione costruita nella ripresa dal Parma con Okaka: ma l'ex si è fatto ipnotizzare da Stekelenburg che gli ha ribattuto il tiraccio.
PARMA RINUNCIATARIO - Il Parma è stato troppo rinunciatario nel primo tempo, si è leggermente ribellato al dominio romanista nella ripresa, ma costruendo solo una vera occasione, quella sprecata da Okaka. Donadoni ha dato alla squadra un equilibrio tattico evidente, utilissimo, ma in certi casi, come questo, eccessivamente difensivo. Messa così la squadra, anche per uno come Giovinco diventa difficile inventare qualcosa di buono. Prima con Palladino, poi con Okaka, non ha avuto mai un partner affidabile, nè la squadra è salita il necessario per sostenere la fase offensiva. Può darsi che il Parma abbia pagato anche il faticosissimo mercoledì con la Juve, o può darsi più semplicemente che il possesso palla della Roma obblighi a volte gli avversari a subire e basta. Se gli attaccanti di Luis Enrique non avessero sparato a salve, il Parma avrebbe subito una lezione più dura